L' ATTIVISMO SOCIALE è un Movimento popolare , civile , libero , indipendente , laico , di natura sociale , volto a migliorare le condizioni della vita sociale dei cittadini. E' un " portale facebook " di gruppo , aperto a tutti quei cittadini che vogliono rendersi utili rilevando inefficienze , inadeguatezze , carenze ,negli apparati e servizi pubblici,nelle strutture pubbliche , nonchè proporre eventuali utili suggerimenti o iniziative in un confronto di idee e opinioni..

venerdì 31 marzo 2017

L' IPOCRISIA


                             L ‘  I  P O C R I S I A
                                  Il  male  oscuro

L’ipocrita  è  persino moralmente peggiore  del  criminale  . Riguardo al male , l’ipocrita  si nasconde vigliaccamente dietro un paravento di  perbenismo ;  il criminale , quantomeno  si espone nel  compiere le sue malefatte .

L’ipocrisia  diventa  un  male  sociale  quando  la  politica  ne  fa  uno  strumento  indispensabile  e  fondamentale  per  poter  governare .

                             UN  MONDO  DI  IPOCRITI  E  DI  CRIMINALI

E' ormai indubbio che in questo fenomeno immigratorio italiano e internazionale c'è troppa malafede , sia politica che affaristica, e il cosiddetto buonismo ne fa spesso da comodo paravento. Ma molta malafede ed ipocrisia vi è anche in chi si arroga il diritto di alzare muri e barriere lungo i propri confini , volendo ricacciare indietro migliaia , milioni di esseri umani , disgraziati , abbandonandoli ad un fatale e crudele destino , fuggiti da territori sconvolti e impoveriti da guerre, conflitti e sfruttamenti egoistici e lucrativi di risorse locali , tutti cause provocate proprio da chi alza ora le barriere oppure dominati da dittatori sanguinari , creati , sostenuti e armati dai medesimi Paesi che rifiutano questi esseri umani resi infelici .
 E' QUESTO UN MALEDETTO MONDO DI IPOCRITI E DI CRIMINALI DI CUI TUTTI SIAMO CONSAPEVOLI E COMPLICI , PERCHE' E' PURE DA VIGLIACCHI VOLTARE LE SPALLE E NON REAGIRE , PIUTTOSTO CHE  ACCUSARE  PUBBLICAMENTE  I RESPONSABILI POLITICI DI UNA TALE TRAGEDIA .
Non potranno mai essere valide le giustificazioni di quanti assumono che  sia corretto non accogliere e pertanto respingere tutti coloro che vogliono emigrare dal proprio Paese , dal cosiddetto terzo mondo, e che lo fanno soltanto per il desiderio di evadere , di vivere in un mondo civile ed evoluto , lasciando , anche a costo della propria vita , una terra di miserie  e povertà , da sempre ritenuta , da chi  vi ha trovato forti interessi, solo oggetto di sfruttamento di risorse energetiche e minerarie , e soprattutto immiserendo vite umane .
Continuando così le cose , a pagarne le spese per le drammatiche conseguenze non sono soltanto queste infelici  popolazioni , ma altresì saranno anche le nostre comunità , del cosiddetto mondo civile ,  in un domani non lontano , nel momento in cui non sarà più controllabile, né contenibile un flusso migratorio sempre maggiore , peraltro SFRUTTATO   da organizzazioni  che  lucrano  sulla  pelle  di  milioni  di poveri e disgraziati esseri umani , mentre  i Governi  dei Paesi occidentali  sono occupati a partecipare  a discussioni , fattivamente  inutili e pretestuose , ma molto di più impegnati a fornire  armi  ai vari dittatori  proprio in quegli  Stati nei quali  gli stessi dittatori  provocano  l’esodo  drammatico di masse imponenti  a causa di  violenze  e  persecuzioni , eccidi .
Tutto ciò avviene  in assenza di interventi  da parte dell’ ONU , che  dovrebbero esservi  per evitare  che  in quelle regioni del mondo  tali tragedie  continuino  a verificarsi .
Nel passato , quando i mezzi di comunicazione e di conoscenza  erano ancora molto limitati , dal punto di vista tecnologico , le popolazioni sono state facilmente condizionate  dai rispettivi  particolari  regimi politici vigenti , che hanno fatto valere  il loro potere attraverso sistemi di una informazione . che è stata territorialmente  ben controllata  e quindi opportunamente  gestita e limitata nella conoscenza  e consapevolezza  pubblica  dei fatti e degli avvenimenti , che  di volta in volta accadevano nel mondo .
Nel ventesimo secolo , già attraverso la diffusione dei giornali  e delle comunicazioni radio , lo spettro di conoscenza popolare si è via via allargato , consentendo  a milioni di persone di avere contezza di notizie importanti riguardanti situazioni sociali e politiche di paesi diversi .  
Al giorno d’oggi , con l’avvento dei mezzi telematici , di internet ,  della televisione , degli apparecchi cellulari collegati con sistemi satellitari ,  si può ben affermare  che  le possibilità  di informazione  sono diventate  pressoché illimitate nello spazio  ed anche istantanee e alla portata di chiunque .
Ne consegue  che come appare praticamente  quasi  irreale il fatto  che   possono ancora esservi  individui , che pur in situazioni precarie e difficili non siano ancora in grado , con gli attuali mezzi , di poter comunicare con l’esterno e con altri e quindi di non poter avere conoscenza di quanto vi  avviene , così  emergono in  tutte le loro contraddittorie  manifestazioni  fenomeni , purtroppo diffusi ,  di comportamenti  individuali  e  nell’ambito sociale  di molta sensibilità emotiva e di protezione verso gli animali , specie di quelli domestici , ma di scarsa sensibilità , se non proprio di indifferenza , verso piccoli o adulti  esseri umani ridotti  in condizioni di evidente indigenza e sofferenza , e che rischiano di morire  nel silenzio colpevole della opinione pubblica .
          Appare , allora , in tutta la sua evidenza che nella nostra società vi sono molti  individui che di ipocrisia  fanno un comodo uso  e che per questo sono moralmente da condannare e da denunciare . Da un lato  essi  dimostrano  atteggiamenti  moralistici  e religiosi , ma nel contempo  praticano , specie nel campo del sociale , come in quello politico,  interessi  personali  di natura  economica o affaristica , di sfruttamento  nei confronti  di drammatiche realtà umane .

                                  

 APPELLO  PER     “ LA PACE NEL MONDO "     -   
Non è stata sufficiente l’esperienza nefasta delle due guerre mondiali che hanno visto atrocità e violenze inaudite , perpetrate nel primo cinquantennio del 1900 , con  decine e decine di milioni di morti ammazzati  ( stime in difetto , di circa 17 milioni nella prima guerra mondiale  e circa 19 milioni nella seconda ) , trucidati da bombe , da armi atomiche e chimiche , da gas letali e bruciati in forni crematori  ?  
 Ciò non è bastato , per dar fine a tante crudeltà !  Anzi , il ventunesimo secolo continua ad essere teatro di interventi  bellici , in cui sono coinvolte  Potenze a livello internazionale .
 Drammatiche  e tragiche situazioni  che registrano  milioni di persone inermi , costrette  a subire inaudite violenze e distruzione in conflitti armati ed attentati in Paesi del medio oriente e africani . Atti terroristici  e attentati  anche in Paesi del Continente europeo e americano . Ancora una volta migliaia  di cadaveri , lasciati abbandonati sulle strade , resi irriconoscibili dalle deflagrazioni  delle bombe , corpi bruciati dalle fiamme  o  orrendamente mutilati , anche da armi chimiche , case distrutte dal fuoco e dalle deflagrazioni , cui si uniscono le grida di dolore e di disperazione  delle madri che stringono in petto corpicini senza vita ,  bambini che piangono , smarriti  e  terrorizzati  in cerca di genitori  che non rivedranno  mai più .
 Milioni di profughi in cerca di salvezza , in una drammatica catena  sempre più lunga e disperata e che non avrà fine se non vi sarà effettivamente  e realmente  una “ VOLONTA’ comune , una decisione  comune per arrestare la  prosecuzione dei conflitti  bellici , che potrebbero  espandersi e degenerare facilmente , e determinare  lo scoppio di una terza catastrofica  guerra mondiale .
Lo  strumento più potente  e  più efficace  per poter  porre  fine  a tali massacri  e  per scongiurare  un altro conflitto mondiale  è  soltanto  quello  della  “ DIPLOMAZIA “  , attraverso  gli  accordi  politici  a  livello  internazionale ,  fra “ tutti  gli  Stati  delle  Grandi  Potenze  mondiali  nella  competente sede dell’ O.N.U.”

Tutti noi cittadini , abbiamo il diritto ed anche il dovere nei confronti delle nuove generazioni , di far sentire pubblicamente  la nostra voce , il nostro appello alla  Pace  ,  presso gli Organi politici e Istituzionali  dei vari Stati , ivi compreso lo Stato del Vaticano , per richiedere formalmente che  i rappresentanti  di ogni Governo  dei  Paesi  facenti parte dell’ O.N.U. si riuniscano  in seduta  permanente  sino a  giungere ad  un accordo  fra  le Potenze  interessate  in  modo da porre fine al più presto , prima che sia troppo tardi , ai  conflitti  armati  nei  territori medio orientali e africani . 

CONDIVIDI  , ANCHE  TU   !  
TRASMETTI  E  DIFFONDI  QUESTO  APPELLO  ALLA  PACE  !
   E’  SBAGLIATO  RINUNCIARE  A  REAGIRE  ,    RITENENDO  CHE  SIA  INUTILE    

  ASCOLTA  LA  VOCE  DELLA  TUA  COSCIENZA ,  DEL  TUO  CUORE  !


In  nome  di  una  Giustizia  Universale che difenda i popoli offesi da orrendi crimini ,  si  richiede il  deferimento  alla  Corte Penale Internazionale  nei confronti di quei soggetti  che , dopo le opportune indagini esperite dai competenti organi internazionali , vengano accusati  di :
1)      Crimine di genocidio. La relativa definizione contenuta all’articolo 6 dello Statuto di Roma rispecchia quella presente all’art. II della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948 e la corrispondente norma di diritto internazionale consuetudinario.
2)      Crimini contro l’umanità. L’articolo 7 dello Statuto di Roma enumera 11 diverse tipologie di atti ascrivibili alla categoria di crimini contro l’umanità purché questi siano stati commessi “nell’ambito di un attacco esteso e sistematico contro una popolazione civile con la consapevolezza dell’attacco”. 
3)      Crimini di guerra. ( art. 8 )
Lo Statuto limita la giurisdizione della Corte a quei crimini di guerra commessi come parte di un piano o di una serie di crimini su larga scala. 
 Un elemento importante riguardo alla trattazione dei crimini di guerra presente nello Statuto di Roma è il riconoscimento dei crimini di guerra anche nel contesto di conflitti di carattere non internazionale. 
L’articolo 8 infatti include disposizioni relative a crimini commessi nel contesto di conflitti internazionali (violazioni gravi delle quattro convenzioni di Ginevra e le altre violazioni gravi delle leggi ed usi di guerra nel quadro consolidato del diritto internazionale) e conflitti a carattere interno (violazioni gravi dell’art. 3 comune alle quattro convenzioni di Ginevra e altre violazione gravi delle leggi ed degli usi applicabili ai conflitti di natura non internazionale desumibili dal quadro consolidato del diritto internazionale).

                                                   LA CORTE  PENALE  INTERNAZIONALE
La Corte penale internazionale è la prima giurisdizione internazionale permanente competente a giudicare individui responsabili dei più gravi crimini di rilevanza internazionale.
Lo Statuto della Corte penale internazionale, adottato al termine della Conferenza Diplomatica di Roma il 17 luglio 1998, è entrato in vigore il  1º luglio 2002   a seguito del deposito del 60esimo.

Ad oggi  gli   Stati Parte sono 124[2] (giugno 2016), ben più della metà dei 193 stati membri dell'ONU.

Ai sensi dell’art. 12 dello Statuto di Roma, la Corte penale internazionale può esercitare la propria giurisdizione sui crimini commessi nel territorio di uno Stato parte o sui crimini commessi da un cittadino di uno Stato parte.
La Corte esercita la propria giurisdizione solamente su persone fisiche sospettate di aver commesso fattispecie criminali previste dallo Statuto. E’ esclusa la possibilità che la sua competenza possa affermarsi nei confronti di Stati, di persone giuridiche (art. 25) e di individui minori di 18 anni (art. 26).
La competenza ratione materiae della Corte è delineata dall’art. 5 dello Statuto. Esso prevede che la Corte possa attivarsi solo in presenza dei più gravi crimini di rilevanza internazionale (c.d. core crimes): genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e, soggetto ad alcune condizioni, il crimine di aggressione. 




giovedì 30 marzo 2017

LA RICCHEZZA E L'EQUITA' FISCALE


                       LA  RICCHEZZA   E  L’ EQUITA’   FISCALE
La ricchezza di un Paese è un obiettivo che deve essere sempre perseguito  in ogni progetto politico ed economico . Ma essa diventa un fattore negativo  se nell’ambito della società  si manifesta un accumulo di ricchezza nella disponibilità di una minoranza di persone , mentre  si accentuano  e si diffondo situazioni di  povertà , anche assoluta ,  nell’ambito  della stessa comunità sociale . Allora , la Politica , attraverso i suoi organi  istituzionali , Parlamento e Governo , ha il dovere di intervenire in modo strutturale  al fine di  porre rimedi a una tale drammatica distorsione , prima che essa possa dar luogo a sollevazioni popolari anche  gravi  contro la politica stessa e contro coloro che nella  gestione delle risorse pubbliche hanno responsabilità . E’  previsto nella nostra Costituzione , art. 53 , che : “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva .  Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Sulla base  e  in osservanza di quanto è prescritto nella Costituzione , gli Organi Politici e istituzionali  hanno il dovere e il potere di trovare soluzioni  a tale drammatico problema  attraverso una vera e propria Riforma strutturale  del “Sistema fiscale “ , con adeguamenti  volti a riformulare in aumento  le aliquote fiscali , nei  loro valori percentuali , nei confronti di coloro  che , sulla base  degli accertamenti  prescritti  dalla legge , vengono  riscontrati  di  avere  redditi e  rendite di capitali  più elevati  e quindi  maggiore capacità contributiva  e  conseguentemente  poter ricavare  maggiori  introiti tributari  ed  aumenti del gettito fiscale , utili al fine di realizzare una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale  a favore delle classi sociali più deboli , consentendo  ad esse  di  percepire , quanto meno , di un reddito minimo  individuale , per ogni cittadino che risulti  essere senza alcun reddito e di poter usufruire  di esenzioni  oppure  di  opportuni  importanti  sgravi  e  detrazioni  fiscali  riguardo  a  spese  sostenute per  beni  essenziali  da  famiglie a basso reddito.
A questo punto , si tratta solo di “ volontà politica “  , da parte del Governo ,  cioè  nel  volere o meno intervenire  fiscalmente nei confronti  di classi sociali privilegiate , nei confronti di società economiche  aventi  elevate posizioni nei mercati  finanziari , nei confronti di quanti risultano  godere di un tenore di vita lussuoso ;  tutti interventi  che gli Organi preposti dello Stato  possono  ben  realizzare ed anche efficacemente  usando  i mezzi e gli strumenti  di indagine  più avanzati  tecnologicamente , attraverso tutte le possibili  interconnessioni  con  altri  apparati  pubblici  e fiscali anche internazionali  ed altresì attraverso norme legislative che prevedano pene più severe , anche penali restrittive della libertà personale  nei confronti  dei  grandi  evasori  fiscali .


venerdì 24 marzo 2017

IL PROBLEMA DEGLI IMMIGRATI E INTEGRAZIONE E TERRORISMO

               
  IL  PROBLEMA  DEGLI  IMMIGRATI     E
  INTEGRAZIONE   E  TERRORISMO

E’ solo fantapolitica o pura demagogia far credere di poter fermare , attraverso il respingimento o il rimpatrio forzoso  oppure attraverso le vie diplomatiche o fantomatici  inteventi dell’ O.N.U.  , il drammatico fenomeno della continua migrazione  di migliaia e migliaia di esseri umani, dai vari Paesi del Continente Africano e da quelli del Medio Oriente, stravolti da confitti sanguinari inarrestabili e dove prevalgono enormi interessi politici-economici speculativi da parte di potenze internazionali , che certamente non sono interessate  a ristabilirvi la pace  ?
Per evitare  che continuino incontrollati gli imbarchi abusivi e si moltiplichino  i tragici episodi di morti annegati nelle acque dei nostri mari,  è assolutamente indispensabile che le forze navali di tutti i Paesi europei abbiano la possibilità di effettuare assidui controlli  e quindi  di pronto intervento quanto più in prossimità di quelle coste da cui partono  o potrebbero partire i barconi ;
Inoltre, è necessario che l’accoglienza nei confronti di tutti questi poveri e disgraziati esseri umani sia curata , con  intelligenza organizzativa  e con senso umanitario non  soltanto da parte di quel Paese che si trovi nel frangente di riceverli ;  cioè , attraverso un’organizzazione amministrativa che provveda ad ogni indispensabile , basilare fabbisogno logistico ed alla identificazione  e registrazione dei dati personali di tutti i profughi ;
Ma  è  indispensabile che  tutti i  Paesi  della Unione Europea si prendano carico con urgenza della gravità del fenomeno migratorio, assumendo le dovute responsabilità politiche , economiche e amministrative , attraverso provvedimenti operativi , interventi che garantiscano misure di trasparenza ed equità  riguardo all’integrazione dei profughi nei diversi Paesi della stessa Unione Europea; 
Il  decidere di non accogliere  più migranti profughi , impedendo a loro fisicamente  di  entrare  nel territorio di  questo  o  di  quel  Paese, e  contestualmente  non  riuscire  a  fermare  il  processo  migratorio  da quei territori dove  persistono  gravi  situazioni  di conflitti  armati  o di  fame , miseria , carestia ,  tale  situazione determinerà  inevitabilmente  un  pericolosissimo  aggravamento  del  fenomeno  stesso ;  nel  senso  che  nessuno  potrà  riuscire  a  fermare  gli  inarrestabili  tentativi  di fuga di  migliaia e  migliaia di persone e che  un  prossimo  domani  diverranno  milioni  e  ciò  certamente  creerà condizioni di  contrasti  sociali  assai  gravi ed  esplosivi , con conseguenze negative  a  livello politico  e  di  rischio  per  la  stessa  pace e stabilità democratica nell’ambito  dei Paesi della Unione Europea.     
Ogni  ulteriore  atteggiamento  “ attendista “   degli  eventi   da  parte  di  quegli  Organi  politici  che , invece ,  hanno  il  dovere  di  intervenire  tempestivamente  e  decisamente  sul  gravissimo  problema ,  va  pubblicamente  e  costantemente denunciato e  condannato  da  tutti quei  cittadini  che  si  sono  resi  perfettamente  consapevoli  della  pericolosità  del  fenomeno , cercando  di  far  aprire  gli  occhi  e  le  coscienze  a  quanti  politici e amministratori  pubblici  che  invece sottovalutano , colpevolmente , la situazione.  
Ogni  essere umano ,di qualsiasi razza appartenga, è una preziosa risorsa per la vita sociale di una comunità ;  in ogni città o paese . piccolo o grande che sia , non mancano mai le necessità di interventi di lavoro , di pulizia , di manutenzione , di ristrutturazione  e rifacimento  per opere  pubbliche o private , strutturali  e zonali , territoriali , nonché di servizi nel terziario.
 Sarebbe  sbagliato ed anche rischioso non tenere nel giusto conto , riguardo al fenomeno della emigrazione e quindi integrazione ,  l’importanza  del mantenimento e del bisogno delle rispettive  identità , degli usi , delle credenze religiose , delle tradizioni  sia delle popolazioni immigrate ,sia di quelle ospitanti. Sarebbe errato  pretendere  , invece , l’abbandono degli stessi  usi e costumi e tradizioni come condizione per ottenere  accoglimento da parte della comunità ospitante .  Così come sarebbe ugualmente sbagliato e rischioso il voler realizzare una integrazione di queste popolazioni  senza pretendere da parte delle stesse il rispetto degli usi e costumi vigenti nei luoghi in cui vengono ospitati . L’integrazione  è un fenomeno di rapporti sociali,  necessariamente  graduale sotto l’aspetto dell’inserimento nel contesto sociale e civile , ma che deve partire innanzi tutto dal rispetto e dalla osservanza  da parte di tutti  delle leggi in vigore nel Paese  ospitante ,  e  che si può ben realizzare solo  attraverso un graduale e progressivo adeguamento degli immigrati alla vita sociale , quella della per loro nuova  comunità ,  come anche  attraverso uno spirito di adattamento della presenza degli immigrati stessi da parte dei cittadini residenti. Un processo e un fenomeno certamente non facile da attuarsi , ma verso il quale è il tempo il fattore determinante.

                                          INTEGRAZIONE  E  TERRORISMO
Ragioniamo  insieme , ……i terroristi islamici  sono individui votati  alla morte  . Essi  compiono atti di estrema violenza , capaci di  annientare con un sol gesto decine e decine di vite umane ; immolando la propria vita in nome di Allah . 
 Essi sono pervasi di un fanatismo religioso , ma anche politico e  culturale  ?  Sicuramente sì , essi sono spinti da una “ fede “ , che li rende , al contempo , eroi di un idealismo culturale e religioso ,  ma anche strumenti di  un potere politico.  
Per la cultura occidentale  essi altro non sono che criminali ;  tutto ciò che essi compiono fa parte del  “crimine “ , perché atti criminosi sono quelli che sono compiuti  a partire dalla preparazione di attentati  , sino  alla esecuzione degli stessi  , provocando morti  e stragi di altri individui
. Ma  vi  è  un aspetto  di estrema importanza che deve essere posto in  evidenza , attraverso una domanda : 
 Tutti questi atti violenti  vengono commessi  in una situazione di pace oppure di guerra ?
Non si può nascondere che si tratta di una vera e propria guerra in atto , a livello globale , anche se diversa nelle modalità dalle guerre del passato. Una guerra in cui non vi sono forze armate contrapposte , organizzate , pronte a scontrarsi ,  ma due  “mondi “ , due  “civiltà “  due “ religioni” , che si differenziano ,   da una parte l’Occidente , dall’altra l’Oriente ; popolazioni e paesi di milioni e milioni di persone , che si sono formate nei secoli attraverso culture , esperienze , storie , religioni , usi e costumi sociali  che si rivelano radicalmente diversi  , gli uni dagli altri .
Con ciò si deve necessariamente affermare che sia incompatibile la convivenza fra questi due
mondi ?
No , non è così . La convivenza potrebbe realizzarsi , ma soltanto a condizione che ciascuno dei due mondi  sia messo in condizione di poter praticare in modo autonomo e senza interferenze disturbatrici le proprie rispettive regole di vita sociale e religiosa. Esempi positivi  ve ne sono stati  molti nel passato ..
Questo può benissimo accadere in periodi di convivenza pacifica e fra persone che non estremizzino i rapporti sociali .Ma  attualmente la realtà è ben diversa . In periodi come quelli attuali , nei quali si stanno verificando in interi Paesi del Medio Oriente  e nel Continente Africano , conflitti armati , estremamente cruenti  e violenti , volti all’impossessamento di risorse petrolifere e di gas  , da parte di potenze rappresentate da Paesi sia occidentali sia orientali  e  quindi ,  conflitti a livello globale , mondiale.
In sostanza , gli episodi  bellici degli ultimi anni , dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi ,  che hanno visto la caduta dei regimi dittatoriali , in Iraq  con Saddam Hussein , in Afganistan con Bin Laden  e in Libia con Gheddafi ,  sono stati  provocati in tutti questi  casi da interventi di paesi occidentali , interessati al controllo e allo sfruttamento delle locali risorse energetiche . Questi accadimenti  hanno risvegliato nelle rispettive popolazioni  di origine musulmana antiche e mai sopite ambizioni di potere  e conseguentemente anche accentuato contrasti tribali e religiosi , specialmente fra Sunniti e Sciiti , che si sono estesi enormemente  interessando  quasi tutte le aree dei paesi medio-orientali  e anche africani  e il nascere di movimenti insurrezionalisti islamici , sviluppatisi  adesso , in un vero e effettivo impero del “ Califfato “, estremamente rigido e cruento . Il progetto  del Califfato è di natura politico-militare  ed è  volto a stabilire il predominio assoluto dell’Islam non solo sul mondo medio-orientale , ma anche sul continente africano. Ciò si sta realizzando attraverso azioni  cruente , attentati ,  atti terroristici  nei territori di Paesi europei , posti in essere da gruppi islamici estremisti ,   già da tempo  lì residenti , organizzati e diretti dal Califfato , finalizzati  a  indurre i governi dei suddetti Paesi alla resa , ad abbandonare ogni intenzione di intervenire nelle aree di loro interesse .
Man mano si sta assistendo  ad un progressivo , inarrestabile processo  di destabilizzazione a livello globale , in cui sono messi in discussione e  da ridisegnare  i vecchi confini territoriali , già determinati da accordi internazionali nel dopo guerra , sia in Medio Oriente , sia in Africa ; come anche le influenze   e gli interessi dei Paesi  ex colonialisti .
In tale contesto di conflittualità  generale , si rivela  in tutta la sua drammaticità  e anche tragicità , il fenomeno delle migrazioni di massa , di popolazioni intere , dalla Siria , da Iraq , da Regioni dell’Africa , che vede   milioni di persone   costrette a subire le sofferenze più atroci , la perdita di vite umane , di familiari , della casa e di tutti i beni , errando come disperati in territori stranieri e ostili ,  appare scontato  che  le  cosiddette “ diversità “  generino  sentimenti di odio , di desiderio di vendetta , di manifestazioni di violenza , anche  estrema , sotto forma di atti terroristici ,  e  che questi atti  siano  perpetrati  proprio  da chi  per anni è vissuto  pacificamente in un  Paese  che lo ha ospitato , ma che è coinvolto attivamente  nel contesto dei conflitti armati.
Per questi motivi , ogni azione  violenta , gli atti terroristici , ed anche interventi di  guerra vanno  tutti e da tutti  decisamente condannati . Vanno perseguiti e condannati duramente tutti coloro che commettono crimini atroci , attentati , omicidi di persone innocenti ; come  è  giusto e doveroso  difendere adeguatamente  la vita e la sicurezza delle persone , dei cittadini di un Paese , che si trovi in pericolo da attacchi , aggressioni provenienti sia dall’interno che dall’esterno.
Per  evitare che episodi  tragici   come quelli sino ad ora accaduti ,  possano degenerare in tragedie umane di proporzioni ancora peggiori , è giusto e doveroso  non smettere mai di invocare la pace ; è doveroso , oltre che un diritto ,da parte di ciascuno di noi ,  impegnarsi nella vita di tutti i giorni  affinchè prevalgano  nella nostra comunità  i  valori  umani , di solidarietà , di pacifica convivenza civile ,  di onestà , e fare in modo che  tali valori non siano sopraffatti , soffocati ,  ma  anzi  che  essi  risultino vittoriosi nella lotta contro  gli interessi  di potere e di arricchimento  perseguiti da coloro che gestiscono le leve di comando.
I  tre cardini sui quali si impernia lo sviluppo di una società umana  , sono costituiti dal “ Pensiero “    dalla  “ Economia “  e dalla “ Religione “ .
  Il  Pensiero, inteso come sviluppo delle idee filosofiche  e delle ideologie politiche e sociali ;  la Economia , intesta come sviluppo dei rapporti sia commerciali , sia monetari fra le parti sociali ;  la Religione ,  intesa come sviluppo del concetto della Divinità e dei principi morali e spirituali.
Il fenomeno della “ Globalizzazione “ , inteso come evento tipicamente moderno ed attuale , viene ad interessare  contestualmente tutti e tre i fattori .  Nei  casi  in  cui la globalizzazione  si manifesta  con  le trasmigrazioni di intere popolazioni da un continente all’altro , da un Paese all’altro , per motivi e necessità contingenti  alla sicurezza sociale e alla sopravvivenza , queste determinano  inevitabilmente il confronto diretto di ideologie diverse , di modi diversi di vivere usi e costumi e tradizioni  e generano il grave problema delle possibili “ integrazioni “. Un problema che si appalesa complesso , inevitabilmente  difficile e effettivamente irrealizzabile in modo completo ,  per le differenti caratteristiche etniche e modalità di convivenza sociale , fra la comunità residente e quella ospitata, e differenze che  si radicalizzano  attraverso la creazione di aree abitative e residenziali  fisicamente  separate  fra le comunità medesime .
 Purtuttavia , vi sono anche molti  casi di integrazione  vera e propria , che si verificano  nel tempo , da singoli individui , da una generazione all’altra , specie in certi ambiti sociali , come nel mondo del lavoro e professionale  oppure nella  politica , nelle istituzioni .
La globalizzazione economica  è un fenomeno  determinato dalle leggi del mercato , che interessano  sia gli scambi di beni e servizi , sia i rapporti finanziari regolati dalle norme fiscali e monetarie. La abolizione dei dazi  ha determinato  il libero scambio delle merci e la unificazione  monetaria  , consentendo  condizioni di stabilizzazione  e difesa della moneta ,  la massima facilitazione dei  rapporti finanziari  e quindi migliori condizioni di competitività fra imprese commerciali e industriali  e conseguentemente più  occasioni  di  effettivo sviluppo  economico e sociale dei paesi interessati .
Vi è però da evidenziare che  la suddetta globalizzazione economica  può realmente determinarsi  come fenomeno positivo e costruttivo  soltanto se nell’ambito dei Paesi interessati siano vigenti  anche norme precise e comuni in ordine alle regole fiscali , ai trasferimenti di capitali , ai controlli sulle gestioni del denaro  da parte degli istituti bancari  e sui  rapporti societari . In caso diverso e negativo , la sola globalizzazione monetaria , senza quella riguardante le norme  fiscali  ,  viene ad essere  causa di situazioni economiche più difficoltose  fra un Paese e l’altro e quindi causa di gravi disuguaglianze  fra ceti sociali e sofferenze delle classi meno abbienti.
Riguardo alla  Religione  , sarebbe un assurdo  parlare di facile o  facilmente  possibile  “ globalizzazione”  fra comunità diverse .  Infatti , questo è un fattore  sociale  estremamente delicato e complesso ; differente e radicato  in ogni particolare  comunità e  motivo  per cui ogni appartenenza religiosa  viene a costituire  fra comunità diverse  l’elemento divisorio per eccellenza , e  giammai  un fattore globalizzante.
Semmai , può sussistere  una convivenza civile fra comunità diverse  soltanto nel pieno ed assoluto rispetto delle rispettive  attività di culto e manifestazioni religiose  , atteso che  queste stesse  non  violino  le leggi  statuali  e di ordine pubblico vigenti nel Paese.
Diventa sempre più allarmante e pericoloso il fenomeno del terrorismo . Esso viene attuato con sempre maggiore frequenza e drammaticità nei Paesi dell’Occidente europeo e Americano    ,attraverso attentati eseguiti con metodi  sempre più difficili da prevenire , in quanto posti in essere da singoli individui , adepti dell’estremismo islamico,  utilizzando la sorpresa, anche con  strumenti e  mezzi di uso comune , ma che diventano letali a causa della violenza esercitata ,  su persone che si trovano in condizioni di non potersi difendere.
Nei  Paesi Europei e Occidentali la propaganda estremista islamica ( internet e carceri ) , utilizza due canali distinti ; da un lato quello della rivendicazione del dominio poltico e reale assoluto del mondo islamico sui territori medio orientali e su quelli africani già  occupati da popolazioni musulmane , ma  che e purtroppo sono divenuti teatri di guerra  per gli interventi armati di Paesi Occidentali e per i conflitti armati fra le fazioni Sciite e sunnite del mondo islamico ;  dall’altro lato quello della pretesa supremazia su qualsiasi altra religione ,  della fede  religiosa musulmana e maomettana , quindi della “ Sharia “ ( sciaria )  come unica e autentica legge applicabile alla vita sociale  umana , prescritta dalla legge del Corano.
In tale quadro , il futuro non potrà che riservare eventi drammatici e tragici di portata sempre maggiore , per tutte le popolazioni del mondo ,  a meno che nel contesto mondiale , politico e istituzionale ( ONU e Potenze mondiali occidentali e orientali ) , non verrà finalmente deciso di interrompere ogni intervento militare sui territori dove sono in atto teatri di guerra , e ristabilire possibili condizioni di pace e per un ritorno ad una normale vita sociale delle popolazioni originarie , lasciando a loro stesse le  autodeterminazioni da  prendere in campo politico e sociale.


giovedì 23 marzo 2017

LA POLITICA , OGGI


                              LA POLITICA , OGGI

Si sente dire spesso : “ Anni fa tutto era diverso . C’erano i veri partiti , ideologicamente diversi gli uni dagli altri , che vedevano la partecipazione della gente , nelle piazze , nei circoli , nelle varie sedi politiche , a parlare , discutere , anche e spesso animatamente, sui simboli , sulle idee , sui progetti , con la passione di una fede che non temeva ostacoli e che trovava la propria dignità , il valore dei propri principi sociali e politici anche attraverso la contrapposizione , il duro confronto. Si vedeva l’esaltazione della folla verso mitiche personalità , uniche , di leaders irripetibili , per fascino e carisma , ma soprattutto per capacità di infondere e dar prova di fiducia.
Oggi : I partiti si sono disgregati . Si formano e mutano continuamente veste , simboli , denominazione , aggregazioni più o meno improvvisate di personaggi culturalmente mediocri , parolai e contraddittori nei fatti , interessati a formare raffazzonati gruppi politici , in una corsa disordinata , senza regole , anzi spesso scorretta , con l’esclusivo obiettivo di acquisire potere , di raggiungere posizioni e posti istituzionali rilevanti , specie in quegli enti pubblici che offrano le occasioni migliori per intrecciare , spesso in modo subdolo , affari , di tipo economico e finanziario , speculazioni e finalità di lucro a livello personale e familiare. Taluni affermano che ciò è dovuto anche ad un cambiamento della società civile , ad un cambiamento di mentalità , di costumi e di visione della stessa morale . Ma questo , anche se in parte è vero ,   non giustifica la politica di oggi  e tutti coloro che la  sostengono  perché trovano in essa una qualche convenienza  o interesse  personale .
Un teatro disgustoso e deprimente , in cui i politici attori recitano più che altro per se stessi , davanti ad un pubblico sempre più rado , faziosamente interessato , oppure  indifferente , apatico ; attori , però , che purtroppo tengono nelle loro mani le redini del potere e di decidere sulle sorti della vita sociale delle persone , messe sempre più a rischio a causa di comportamenti ed atti disonesti , perpetrati da individui senza scrupoli , sulla gestione delle risorse pubbliche. Una situazione davvero drammatica , che non vede altra soluzione se non attraverso un intervento popolare , eseguito massicciamente , per riportare la possibilità delle scelte politiche nel potere sovrano del popolo , allo scopo di riuscire a porre fine ad un sistema che è degenerato sotto il profilo sociale e anche etico e morale  e che se  perdurante , può  cagionare ancora più danni  alla vita sociale del Paese.

Il fenomeno dei voltagabbana fra i politici italiani è un chiarissimo esempio di strafottenza ideologica , di menefreghismo della parola data , di incoerenza , di opportunismo personale , quindi comportamenti chiaramente disonorevoli che dovrebbero comportare de iure le dismissioni dalla carica politica e istituzionale . Purtroppo , però , nulla di tali provvedimenti succede , nessuno può intaccare gli interessi che si intrecciano nell'olimpo degli onorevoli dei A questo deplorevole fenomeno si accompagna , favorendolo ,, anche una sorta di mentalità di tanti , troppi elettori , i quali non si scandalizzano affatto di tali comportamenti camaleontici . Per loro è sufficiente che il proprio politico riesca a soddisfare comunque i favori a lui richiesti , anche nei modi e nelle condizioni che il politico stesso ritiene più utili e opportune.........anzi , egli dà prova di sapersi bene e meglio destreggiare per trovare le migliori convenienze. .................Questa è la vera morale della politica italiana ?


 In questo caso , dobbiamo dire , non come gli inglesi : God save the queen ( Dio salvi la regina ) ,  bensì : Dio salvi  gli onesti .

                                              LA  RICCHEZZA   E  L’ EQUITA’   FISCALE
La ricchezza di un Paese è un obiettivo che deve essere sempre perseguito  in ogni progetto politico ed economico . Ma essa diventa un fattore negativo  se nell’ambito della società  si manifesta un accumulo di essa nella disponibilità di una minoranza di persone , mentre  si accentuano  e si diffondo situazioni di  povertà , anche assoluta ,  nell’ambito  della stessa comunità sociale . Allora , la Politica , attraverso i suoi organi  istituzionali , Parlamento e Governo , ha il dovere di intervenire in modo strutturale  al fine di  porre rimedi a una tale drammatica distorsione , prima che essa possa dar luogo a sollevazioni popolari anche  gravi  contro la politica stessa e contro coloro che nella  gestione delle risorse pubbliche hanno responsabilità . E’  previsto nella nostra Costituzione , art. 53 , che : “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva .  Il sistema tributario è informato a criteri di progressività “.Sulla base  e  in osservanza di quanto è prescritto nella Costituzione , gli Organi Politici e istituzionali  hanno il dovere e il potere di trovare soluzioni  a tale drammatico problema  attraverso una vera e propria Riforma strutturale  del “Sistema fiscale “ , con adeguamenti  volti a riformulare in aumento  le aliquote fiscali , nei  loro valori percentuali , nei confronti di coloro  che , sulla base  degli accertamenti  prescritti  dalla legge , vengono  riscontrati  di  avere  redditi e  rendite di capitali  più elevati  e quindi  maggiore capacità contributiva  e  conseguentemente  poter ricavare  maggiori  introiti tributari  ed  aumenti del gettito fiscale , utili al fine di realizzare una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale  a favore delle classi sociali più deboli , consentendo  ad esse  di  percepire , quanto meno , di un reddito minimo  individuale , per ogni cittadino che risulti  essere senza alcun reddito e di poter usufruire  di esenzioni  oppure  di  opportuni  importanti  sgravi  e  detrazioni  fiscali  riguardo  a  spese  sostenute per  beni  essenziali  da  famiglie a basso reddito.
A questo punto , si tratta solo di “ volontà politica “  , da parte del Governo ,  cioè  nel  volere o meno intervenire  fiscalmente nei confronti  di classi sociali privilegiate , nei confronti di società economiche  aventi  elevate posizioni nei mercati  finanziari , nei confronti di quanti risultano  godere di un tenore di vita lussuoso ;  tutti interventi  che gli Organi preposti dello Stato  possono  ben  realizzare ed anche efficacemente  usando  i mezzi e gli strumenti  di indagine  più avanzati  tecnologicamente , attraverso tutte le possibili  interconnessioni  con  altri  apparati  pubblici  e fiscali anche internazionali  ed altresì attraverso norme legislative che prevedano pene più severe , anche penali restrittive della libertà personale  nei confronti  dei  grandi  evasori  fiscali .



lunedì 6 marzo 2017

IL FUTURO TECNOLOGICO , ECONOMICO E SOCIALE NEL MONDO

            
       IL  FUTURO  TECNOLOGICO , ECONOMICO  E  SOCIALE  NEL  MONDO  E
                     “   IL  NUOVO  ORDINE  DI  GIUSTIZIA  SOCIALE  “
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Nel mondo la tecnologia  avanza  e  progredisce secondo  fattori  geometrici  esponenziali . Macchine e robot sempre più sofisticati , che prenderanno sempre di più  i posti e i lavori prima esercitati dall’essere umano.
Questo fenomeno inarrestabile  determinerà  inevitabilmente  sempre più elevati fenomeni di minore  occupazione  nelle fabbriche  , come nei servizi , e conseguentemente  un aumento  delle  difficoltà economiche  per  milioni  e  milioni di  persone .
Il progresso tecnologico , favorito da un elite di persone altamente specializzate , e sostenuto economicamente  da  imprese  sempre più  forti  e competitive , avrà il proprio sbocco commerciale attraverso la vendita  di  mezzi  e  apparecchiature  ; vendita e utilizzazione che verranno  favorite  da  un crescente e sempre più  espansivo   sistema  globalizzante  di rapporti  commerciali ,  secondo le maggiori  e /o  migliori opportunità e convenienze di mercato  a  livello mondiale .  
La selezione  delle risorse  umane  nel  mondo del lavoro  sarà sempre più dura e selettiva  e  si  baserà sulla effettiva  capacità  individuale  di affrontare e risolvere culturalmente problemi professionali  di alto livello e le persone selezionate saranno adeguatamente retribuite .
La ricchezza  proveniente dalla produzione  e  vendita  di  mezzi  e apparecchi  sempre più avanzati tecnologicamente , sarà dominio  di una più accentuata  minoranza  di persone , sempre più facoltose e potenti, che gestiranno  le risorse mondiali  secondo criteri  opportunistici  e  utilitaristici a favore della produzione delle proprie imprese  e con finalità  di  maggior  lucro  possibile.
Il lavoro . inteso come rapporti fra lavoratori e imprese , andrà sempre  più modificandosi  e riformandosi secondo un alleggerimento  , uno snellimento , una riduzione  di vincoli normativi  e regolamentari , in favore  di una flessibilità  che  riguarderà sia la mobilità  fisica e funzionale  dei lavoratori , nonché delle imprese stesse ,  sia i rapporti di carattere economico  e retributivi , come  gli accordi  di durata del lavoro stesso . Visto ciò nel senso di un progressivo e preponderante  potere decisionale  da parte del datore di lavoro  nello stabilire  i criteri e le modalità , che necessariamente dovranno  essere accettati  da chi richiede lavoro ,  a causa delle sempre maggiori difficoltà di trovare occupazione , e il bisogno da parte del richiedente   di  sostenere  economicamente  le necessità  della propria  esistenza  e vita personale e familiare.
 La politica sarà sempre più soggetta  ai dictat  delle leggi  della economia finanziaria , di un Sistema  finanziario globale  gestito dai maggiori detentori di ricchezze , che realizzeranno e incrementeranno  i loro profitti attraverso  le  più  opportune e utili speculazioni , borsistiche , azionarie e bancarie , localizzando i loro capitali nei vari e diversi “ paradisi fiscali “ , sparsi nel mondo.
I Paesi  con meno capacità di creare risorse  umane  per  la ricerca tecnologica e scientifica  e meno capaci di produrre  beni tecnologici più avanzati ,  saranno sempre di più penalizzati  e conseguentemente subiranno le maggiori conseguenze  in ordine di condizioni economiche più difficili , di crescenti indebitamenti  , di disoccupazione , di recessione , di povertà sociali.
Allo stato delle cose ,  pur considerando i Paesi  emergenti  e in crescita dal punto di vista del progresso tecnologico , quali la Cina e la Russia  ed altri , questi  in atto e  progressivamente  sono in  aperta competizione  fra loro  e con  la vera ed effettiva potenza economica , a livello mondiale , costituita dagli Stati Uniti d’America ;  una  Nazione che in atto possiede  il  maggior  “ Know-out “  fra  tutti  i  Paesi  , nella quale  vengono  creati  i  brevetti  più importanti , vengono espletati  gli studi e gli esperimenti  più interessanti  in tutti i campi delle scienze ;  un Paese dalle enormi  risorse  territoriali , ambientali  e dotato  di un imponente  e sempre più forte  arsenale  militare e di mezzi  strumentali  in campo spaziale ; fattori che consentiranno all’America di primeggiare negli anni a venire,   a livello mondiale , e di espandere i propri prodotti  nei mercati internazionali.
In tali contesti  socio-economici , in cui si registrano  già  inevitabili  corse  a primeggiare  gli uni sugli altri , si potrebbe correre il rischio reale di crescenti  e drammatici futuri conflitti , a livello internazionale , anche di tipo militare , con il diretto coinvolgimento  e scontro di grandi nazioni  fra loro ,  per l’accaparramento di ulteriori risorse energetiche esistenti in territori di Paesi medio-orientali  ed anche africani . Già in atto sono significativi  gli interventi  armati che vengono  effettuati  nel  difficile e complicato teatro  medio-orientale ( Afganistan , Iraq , Siria , etc..)   e africano (Libia )  , con modalità , con  finalità  e interessi  anche contrapposti  da  Paesi   europei  , dall’ America , dalla  Russia , dalla Turchia , Egitto ,  dai Paesi Arabi , da forze estremiste ( ISIS )  di un  “Califfato “ , che si autoproclama  rappresentante  di un mondo  musulmano , di religione islamica , peraltro diviso  da fazioni , in lotta fra loro , sunnita , sciita ed altre , e  che ritiene  le civiltà di tipo  occidentale  incompatibili  per costumi  e religione  rispetto  ai propri  costumi  e  alla propria religione maomettana , e  in  rivolta contro  l’ occidente  ritenuto aggressore e  usurpatore  delle risorse  dei  propri  territori .
Anche se potranno essere scongiurate guerre catastrofiche globali a livello mondiale , comunque  nei decenni futuri  si determinerà ,  purtroppo in modo drammatico ,  la sorte di quei milioni di esseri  umani che dovranno subire  le maggiori sofferenze  a causa  delle guerre locali  , della  fame ,  del  terrore , delle  sempre più gravi restrizioni  economiche , che li costringeranno a fuggire  disperati verso terre sconosciute  e sempre meno ospitali .
 In tali situazioni si troveranno anche quelle popolazioni  che , per colpa dei propri locali sistemi  politici corrotti  e che avranno mal gestite le risorse del  Paese ,  verranno  sottoposte  a  condizioni  restrittive , economiche e sociali , molto gravi e pesanti .
 Potrà accadere , allora , che in tali  Paesi le discriminazioni  fra le classi più ricche e i ceti  poveri , potrebbero diventare  a tal punto gravi e insostenibili da sfociare  in insurrezioni di masse popolari , in disordini e  conflitti  sociali  anche cruenti , in situazioni di crisi che favorirebbero  soluzioni  politiche autoritarie  e di sottomissione  ai poteri  più forti , che ne limiteranno diritti e libertà , aggravando le criticità  dei ceti più deboli.
Segnali   di  rigurgiti  di  tipo  autoritario ,  di  ritorno  a  sistemi  politici  di  tipo  autarchico e  di estrema destra , si manifestano  progressivamente  anche  in  Paesi  che  sembravano  o   averli  abbandonati  o  esserne estranei . Fenomeni  che  mostrano  un grave  e pericoloso arretramento  e  irrigidimento  in  ordine  ai  risultati  conseguiti  sino ad ora  nei  rapporti  internazionali  .
UN  QUADRO FUTURO  DAVVERO ALLARMANTE , ma che potrebbe  essere  ancora in tempo modificato  nel suo divenire se le coscienze  popolari  delle  attuali comunità sociali dei vari Paesi  si  rendessero  consapevoli  che  pur nella ineluttabilità dell’avanzare dei processi  tecnologici e delle conseguenze  rivoluzionarie  in merito al rapporto uomo-lavoro ,  è  estremamente  importante  e  indispensabile  la esigenza  di  rivalutare  e  di  riportare  ideologicamente e realisticamente nelle attività  della  vita politica e sociale , nei rapporti economici e finanziari , certi  intramontabili  valori sociali , di ORDINE  ETICO  E MORALE  e  di CIVILTA’ , di SOLIDARIETA’  UMANA ,  costituiti da  principi  fondamentali  di  Giustizia Sociale , dalla cui realizzazione dipende il destino della intera umanità. 
                              
       IL  NUOVO  ORDINE  DI  GIUSTIZIA  SOCIALE
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Se vogliamo  ancora  e  in  tempo  evitare  che  fenomeni  di  degradazione  morale , di confusione , di disordine  sociale , di illegalità , di prepotenza del sistema finanziario sulla politica e sulla dignità del lavoro , il predominio informativo delle multinazionali  digitali ,  riescano  a inquinare  pericolosamente   la  nostra vita  sociale , arrecando  gravi  danni  sotto  l’aspetto della sicurezza  e dell’assetto democratico ,   è assolutamente  necessario  ricondurre  i  rapporti  umani  e  istituzionali  verso  un  percorso  virtuoso  secondo  i  principi  e  valori  di  un “ Nuovo Ordine  di Giustizia Sociale “. Un obiettivo  verso  il  quale   ciascuno di noi dovrebbe  sentirsi  impegnato ,  nell’ambito  sia dei rapporti sociali  interpersonali  sia in quelli che riguardano  la sfera  politica e istituzionale nel proprio Paese .  Lo dovremmo fare , soprattutto , al  fine di  poter  offrire  ai  nostri  giovani  condizioni  sociali più idonee e più giuste , per avere ciascuno di loro ogni  possibilità di  far valere le proprie capacità individuali  e  poter  realizzare  in  un  contesto  di  legalità  e  di  giustizia  , lungo il proprio  cammino  le tappe necessarie verso il traguardo professionale  da essi desiderato .

Condividere  ciascuno di noi cittadini  i  principi  che  sono contenuti   e  descritti  nel   “ Nuovo Ordine di Giustizia Sociale “ ,   significa  partecipare  univocamente  alla  creazione , alla formazione di  una  “ Comune Forza  Sociale “ per  l’affermazione  di principi di  Giustizia  Sociale , nonché  di moralità  e di etica nella  politica  , nel  comune  intento di  riuscire , ciascuno attivandosi  nell’ambito del proprio  territorio e  del proprio contesto politico, ad  individuare  e  votare  persone  ritenute capaci di impegnarsi  con serietà e puntualità  per applicare  i suddetti  principi  nelle  attività politiche  e istituzionali  svolte  durante  il loro mandato  e  capaci  di contrastare  e  combattere duramente  contro  coloro che usano  il  potere pubblico  per favorire i  propri interessi personali  e le attività lucrative  e  illecite  .
        “  Le  parole  insegnano ,  gli  esempi  trascinano  “                                                                ( Sant’Agostino )
     ONESTA’  ,  LEGALITA’  ,  GIUSTIZIA  SOCIALE
1)    La vita di  ogni  essere  umano  è  sacra .  Il  diritto alla vita  deve  essere  sempre rispettato, anche  in caso  di  pena  per gravi  delitti commessi . In tali casi è sufficiente  una  adeguata pena  di  restrizione della libertà  personale .
2)   Nelle controversie  politiche e sociali  fra i popoli  deve  essere  sempre  esperito  ogni  mezzo   non violento  e  cercata  ogni possibilità di  dialogo al fine  di  trovare  una  pacifica risoluzione delle stesse . Pertanto ,  va  rifiutato e  respinto  il ricorso  alla  guerra , come anche  l’uso  di  armi  e  strumenti di morte , come  preminente  e  diretto  mezzo  di intervento risolutivo .
3)     Nessun essere  umano  deve  essere  lasciato  in  condizioni  di abbandono  ed emarginazione sociale , per povertà , per malattia . E’  dovere  di  qualsiasi  comunità  civile  di  provvedere  tramite la Politica  a ristabilire  condizioni  di  vita  dignitosa  a  chi  si  trova  in  tali  situazioni  di  precarietà ,  di  provvedere  attraverso  opportuni  interventi  normativi  al  rispetto  di  principi di equità  nella  redistribuzione  della  ricchezza  nazionale  e  al  rispetto dei diritti costituzionali  nel mondo del lavoro.

4)      Per una  corretta , pacifica e  sana  convivenza  civile  è  necessario  e  indispensabile  che  vi sia  il  rispetto  dell’onestà  nei rapporti  umani  , sia di  carattere  politico  che  sociale , come anche  siano  previste  e  rispettate  le leggi  finalizzate e  rese  operative  per  il  mantenimento   dell’ordine  democratico ,  per la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale e artistico,  per la sicurezza  e  la  salute  dei cittadini , che potrebbero essere messi  a  rischio da  aggressioni  criminali interne ed esterne ,  ma anche  da gravi fenomeni  di  inquinamento ambientale  , da  sofisticazioni  alimentari ,  nonché  da conseguenze causate  da  una  cattiva  e corrotta  gestione del fenomeno  delle  immigrazioni  in massa  di  esseri  umani  disperati , sottoposti a violenze inaudite , sfuggiti da situazioni  drammatiche , costretti  a  emigrare  da territori sconvolti da guerre e conflitti interni .

5)    La Politica  deve essere sempre e solo al servizio dei cittadini  e  del  bene  comune , con l’esclusivo scopo di migliorarne le condizioni della vita sociale , primariamente  nei confronti dei meno abbienti . La Politica  deve   provvedere  accuratamente  e costantemente ,  attraverso i propri organi istituzionali  e i mezzi e gli strumenti più efficaci  di comunicazione  e di informazione , alla conoscenza  delle giovani generazioni  sulle  conseguenze negative e nocive per la salute psicofisica e per la propria vita sociale , dovute alla dipendenza  dall’uso e abuso di droghe , delle bevande alcoliche ,  dei giochi d’azzardo . In tal senso è indispensabile che la Politica abbia cura costante di dotare  gli Organi istituzionali preposti dei mezzi e strumenti necessari per contrastare in modo drastico ed efficace ogni attività illecita esercitata in tali contesti dalle organizzazioni criminali . 

6)    La Politica deve tutelare il lavoro , il risparmio , l’economia  reale  dalle speculazioni  finanziarie  e  criminali  e lo deve fare attraverso la istituzione  di una Banca  Pubblica Nazionale , sotto il controllo  diretto dello Stato , con  il  compito di  gestire  il  risparmio  privato dei cittadini  ed  i  prestiti finalizzati  a  sostenere soltanto investimenti di natura  commerciale  e  produttiva  nell’economia  reale, escludendo qualsiasi  investimento  di tipo speculativo finanziario .