L' ATTIVISMO SOCIALE è un Movimento popolare , civile , libero , indipendente , laico , di natura sociale , volto a migliorare le condizioni della vita sociale dei cittadini. E' un " portale facebook " di gruppo , aperto a tutti quei cittadini che vogliono rendersi utili rilevando inefficienze , inadeguatezze , carenze ,negli apparati e servizi pubblici,nelle strutture pubbliche , nonchè proporre eventuali utili suggerimenti o iniziative in un confronto di idee e opinioni..
L' ATTIVISMO SOCIALE è un Movimento popolare , civile , libero , indipendente , laico , di natura sociale , volto a migliorare le condizioni della vita sociale dei cittadini. E' un " portale facebook " di gruppo , aperto a tutti quei cittadini che vogliono rendersi utili rilevando inefficienze , inadeguatezze , carenze ,negli apparati e servizi pubblici,nelle strutture pubbliche , nonchè proporre eventuali utili suggerimenti o iniziative in un confronto di idee e opinioni..
Crescono le temperature, i fiumi si prosciugano e il Paese scopre il rischio desertificazione. Al termine di una primavera bollente, Coldiretti denuncia un miliardo di danni per l’agricoltura. Senza contare i problemi della salute: «Due anni fa l’ondata di calore ha provocato 2.700 morti premature»
Aumenta la temperatura, diminuiscono le piogge, i fiumi si asciugano e la terra diventa arida. Non serve scomodare la scienza per scoprire gli effetti del cambiamento climatico, basta vedere cosa accade in Italia. Il mondo dell’agricoltura ha lanciato l’allarme. La primavera che si avvia alla conclusione è stata la seconda più calda di sempre. Quasi due gradi oltre la media. A giugno le temperature massime hanno raggiunto una media di 25,4 gradi. Siamo 2,2 gradi oltre la soglia di riferimento. L’estate deve ancora iniziare, ma sembra già di stare ad agosto. Intanto le precipitazioni diminuiscono drasticamente e il nostro Paese inaridisce. Secondo i dati Coldiretti - che denunciano un danno di quasi un miliardo di euro per l’agricoltura - la stagione che sta per concludersi ha visto dimezzarsi il numero delle piogge. Al Centro Italia oltre l’80 per cento in meno rispetto alla media. E così i bacini idrici si riducono, fiumi e torrenti si seccano. In diverse regioni si affaccia il rischio della desertificazione.
Scenari incredibili, ma purtroppo attesi. Se il cambiamento climatico è ormai una realtà riconosciuta, pochi sanno che l’impatto del fenomeno è particolarmente evidente nel bacino del Mediterraneo. Un’area dove vivono oltre 500 milioni di persone. Qualche giorno fa alla Camera dei deputati un incontro pubblico ha ricordato i rischi che corre l’Italia. Un appuntamento organizzato alla presenza di studiosi e scienziati per ragionare su un pericolo che ci riguarda da vicino. «Senza troppi catastrofismi, ma con realismo» ha spiegato la deputata dem Stella Bianchi. «Perché bisogna essere in grado di accettare scomode verità piuttosto che lasciarci ingannare da rassicuranti bugie». Il clima cambia, faremo bene ad abituarci. E se rispetto all’inizio del secolo scorso abbiamo già raggiunto un aumento di 1,3 gradi, per l’Italia diventa fondamentale rimanere al di sotto della soglia di 1,5 gradi. «La vera novità è l’accelerazione del fenomeno» racconta Riccardo Valentini, membro italiano dell’Ipcc (il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico in seno alle Nazioni Unite). «I numeri sono chiarissimi, ecco perché dobbiamo sbrigarci a dare delle risposte». Con lui c’è Antonio Navarra, direttore del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici. Ma quali sono le conseguenze dirette per il nostro Paese? L’aumento della temperatura media e la diminuzione delle precipitazioni sono fenomeni percepibili da ciascuno. E così la maggior frequenza di inverni anomali e la possibilità di eccezionali ondate di calore in estate. Senza dimenticare l’aumento di eventi estremi: dalle alluvioni a veri e propri cicloni.
Intanto cresce la salinità del Mar mediterraneo, le temperature in superficie si alzano. Un problema per l’ecosistema, ovviamente. Ma non solo: è stato calcolato che tra il 2021 e il 2050 il livello del mare potrebbe aumentare in media dai 7 ai 12 centimetri. I più grandi ghiacciai alpini si ritirano, mentre i più piccoli sono già estinti. Si riducono le riserve d’acqua, laghi e fiumi ne pagano le conseguenze. Basti pensare che in questi giorni il Po è sceso di 2,59 metri sotto lo zero idrometrico. «I rischi non riguardano sempre gli altri Paesi - racconta Maria Grazia Midulla, del WWF - In questi giorni abbiamo una gravissima siccità nel Nord Italia di cui non parla nessuno. In Emilia ho visto letti di torrenti che sembravano il deserto africano». Non è un’esagerazione. Ormai oltre metà del territorio italiano è a rischio desertificazione. Particolarmente sensibili sono aree della Basilicata, Marche, Molise, Sicilia, Sardegna, Puglia ed Emilia Romagna.
E poi ci sono i problemi per la salute. Spesso poco studiati, ma non per questo meno preoccupanti. Nel luglio del 2015 si è registrata in Italia un’eccezionale ondata di calore. Un evento durato solo poche settimane che secondo i dati di Legambiente - presentati alla Camera dal vicepresidente Edoardo Zanchini - ha provocato almeno 2.700 morti premature. Un numero incredibile, eppure destinato a salire. Nei prossimi anni, infatti, il cambiamento climatico in atto moltiplicherà la frequenza di questi eventi. Non solo. Come denuncia un documento presentato dalla deputata Bianchi, senza una radicale inversione di tendenza è destinato a crescere anche il rischio di malattie trasmissibili clima-sensibili. Quelle trasmesse da insetti vettori, ad esempio. Tossinfezioni alimentari e malattie trasmesse con l’acqua. Senza dimenticare l’impatto sulla salute umane dal peggioramento della qualità dell’aria. Nessun isterismo, insomma. Ma per affrontare l’argomento è necessaria la giusta consapevolezza. «Tutti questi sono tutti ottimi motivi per guidare e accelerare nell’attuazione dell’accordo di Parigi» insiste la deputata Pd. «Non abbiamo più un minuto da perdere».
NOTE
DI METEOROLOGIA
La meteorologia è il ramo delle scienze dell'atmosfera che studia i
fenomeni fisici che avvengono nell'atmosfera terrestre (troposfera) e
responsabili del tempo .
Ciò
che differenzia le nubi dalla pioggia è la dimensione delle goccioline d'acqua
di cui sono composte. Nelle nubi si hanno gocce di diametro fino a 100micron
(1
micron=0.001mm), mentre le gocce di pioggia vanno dai 200micron del drizzle
fino a 2-3 mm. Ovviamente è la condensazione del vapore acqueo che produce tali
goccioline, ma ci sono fenomeni interessanti e complicati da scoprire.
Partiamo dalle nubi. Quando la condensazione produce
una goccia, è necessario che quest'ultima abbia un diametro superiore ad un
certo valore di soglia, altrimenti rievapora. Esiste quindi una sorta di
barriera energetica da superare per giungere alla formazione di una goccia che
rimanga tale in modo permanente. In presenza di acqua pura in forma gassosa,
l'esistenza di questa soglia critica impedisce la formazione delle gocce:
infatti, sono richiesti valori di sovra-saturazione non raggiunti normalmente
in atmosfera (ovvero valori di umidità relativa di molto superiori al 100%).
Sotto a questi valori, una goccia che si forma, evapora immediatamente.
Affinché avvenga il processo di condensazione con
conseguente formazione di gocce di nube permanenti è necessaria la presenza di
impurità, dette nuclei di condensazione. Questi altro non sono che sali (es.
sali marini), solfati o polveri di diametro variabile dai 0.001micron ad oltre
1mm. I nuclei di condensazione sono responsabili di due processi
1. Effetto soluto
2. Effetto curvatura
L'effetto soluto consiste nello scioglimento dei
nuclei di condensazione in acqua. La soluzione che si forma ha una tensione di
saturazione inferiore a quella dell'acqua pura e quindi viene favorita la
condensazione. In pratica non sono più necessari valori irrealistici di umidità
relativa, ma valori prossimi (inferiori) al 100% sono sufficienti per formare
le prime piccole gocce di nube. Grazie alla presenza del soluto, le gocce che
si formano non rievaporano.
L'effetto curvatura è legato alla presenza di superficie concave dei nuclei di
condensazione sui quali si deposita l'acqua: una superficie concava diminuisce
la tensione di saturazione favorendo quindi a sua volta la condensazione.
A questi punto abbiamo la cosiddetta haze droplet.
Quando poi, a causa di un ulteriore incremento dell'umidità relativa la goccia
d'acqua supera una certa dimensione si genera un processo di accrescimento
spontaneo che la portano ad avere la dimensione della goccia di nube. Si parla
in tal caso di activated droplets.
Siamo così giunti alle nubi, nelle quali esiste un
equilibrio dinamico: le goccioline d'acqua cadono a causa della forza di
gravità, ma uscendo dalla nube entrano in un ambiente non saturo e quindi
evaporano rapidamente senza raggiungere il suolo (talvolta si vedono queste
scie di caduta, dette virga). Affinché dalle nubi si generi la precipitazione
sono necessarie gocce più grosse, generate da appropriati processi di
accrescimento.
Come si formano le nubi e la
pioggia - Parte II
.Alle medie latitudini, le nubi normalmente si
estendono anche al di sopra del livello dello zero termico. Si ha quindi a che
fare con cold cloud (nubi fredde) in cui possono essere presenti, oltre alla
gocce d'acqua, anche cristalli di ghiaccio.
La teoria attualmente accettata che spiega la
formazione della precipitazione nelle nubi fredde è la teoria di Bergeron,
basata sulla differente tensione di saturazione del vapore rispetto all'acqua e
al ghiaccio.
In pratica, supponiamo di avere una nube di sole gocce d'acqua. Queste sono in
equilibrio con il vapore (condizione di saturazione). Se introduco in questo
ambiente un cristallo di ghiaccio, allora avrò che il vapore, in equilibrio con
l'acqua, si trova invece in condizioni di sovra-saturazione rispetto al
ghiaccio. Ciò è dovuto al fatto che la tensione di saturazione del vapore
rispetto al ghiaccio è inferiore a quella del vapore rispetto all'acqua.
L'equilibrio è quindi rotto dall'ingresso del cristallo di ghiaccio e nel
tentativo di ristabilirlo, il vapore inizia a depositarsi sul cristallo stesso
accrescendolo. Ma la sottrazione di vapore dall'ambiente destabilizza
l'equilibrio vapore-acqua poiché porta a condizioni non più sature (del vapore
rispetto all'acqua). Così le gocce d'acqua iniziano ad evaporare per rincorrere
la precedente situazione di equilibrio.
Al netto, si ha un processo di evaporazione del
liquido e deposizione del vapore sul cristallo di ghiaccio, il quale, raggiunta
una dimensione sufficientemente grande, inizia a cadere. Nella sua caduta, il
cristallo si può ulteriormente accrescere attraverso collisioni con altri
cristalli (e si ha aggregation) o con gocce d'acqua sopraffuse (riming). Si ha
così la precipitazione, il cui tipo (pioggia o neve) dipenderà dalla
temperatura degli strati sottostanti.
Ma da dove arriva il cristallo? Se la nube è sufficientemente spessa, allora
nella sua parte sommitale avremo anche cristalli di ghiaccio. Altrimenti, il
cristallo può giungere cadendo da nubi sovrastanti, tipo cirri.
A latitudini più basse, se la nube non supera il
livello dello zero termico (warm cloud), il processo che porta alla formazione
della pioggia è detto coalescenza. Questo fenomeno, secondario nelle nubi
fredde, si basa sulla presenza di gocce d'acqua di nube di differenti
dimensioni, situazione tipica di nubi convettive ai tropici. Gocce di
dimensioni diverse hanno velocità di caduta diversa. Si producono quindi
frequenti collisioni e successive unioni fra gocce, che generano gocce
sufficientemente grandi per precipitare fino al suolo. L'efficienza delle
collisioni dipende dai diametri delle gocce che si urtano.
Lo strato
di ozono
Lo strato di ozono fa parte
dell'atmosfera della Terra.
Come molte
cose, in natura, è la buona salute di
questo strato, che gli consente di garantire la
stessa protezione dalla radiazione solare fornita in passato,
e
che dipende da un bilancio di sostanze chimiche.
Purtroppo, il bilancio dello strato di
ozono è stato alterato da alcune sostanze
chimiche prodotte dal'uomo, dette CFCs* che sottraggono
all'atmosfera il gas ozono responsabile della costituzione di
questo strato.
Dove si trova lo strato di ozono? Lo
strato di ozono si trova all'interno dell'atmosfera terrestre.
L'atmosfera è
una miscela di gas che
circonda la Terra ed è trattenuta intorno
ad essa dalla forza di gravità.
L'atmosfera protegge la vita
sulla Terra . Senza di essa, l'escursione termica
giornaliera (cioè la differenza tra
la temperatura massima e quella minima in uno
stesso giorno) sarebbe dell'ordine delle centinaia di
gradi, anziché circa 10°C.
Oltre
a mantenere una temperatura adatta alla vita,
l'atmosfera protegge la Terra dalle radiazioni che
provengono dal Sole e fornisce agli esseri viventi i gas di
cui hanno bisogno per respirare e nutrirsi.
.
A che serve lo strato di ozono : Lo strato di
ozono è una parte importante dell'atmosfera. Esso protegge gli
esseri viventi dalle radiazioni che il Sole emette. Assorbendo
in particolare la radiazione ultravioletta di tipo
B (UVB) . Lo strato di ozono protegge gli uomini, gli
animali, le piante e anche certi materiali dai danni
del sole. Gli UVB possono danneggiare uomini e animali
provocando tumori della pelle e cataratta agli occhi,
che causa la cecità. Oltre alla salute degli
abitanti del pianeta, gli UVB possono danneggiare la vita vegetale,
con ricadute sia sul mondo animale che sul riscaldamento
globale del pianeta.
Ad
esempio gli oceani assorbono una gran quantità di anidride
carbonica (CO2), rilasciando nell'ambiente ossigeno, grazie
al plankton che vive negli strati superficiali degli oceani e si
alimenta con la luce del sole. Un aumento della
quantità di radiazione UVB sulla superficie del mare
potrebbe causare la morte di questo plankton e
ridurre così la capacità dell'oceano di assorbire CO2.
Allora, una maggior quantità di CO2
resterebbe in atmosfera, con gravi conseguenze per il riscaldamento globale, che è provocato anche dall'anidride
carbonica.
I
clorofluorocarburi (CFC) furono inventati negli anni '20. Sono
composti del carbonio contenenti cloro e fluoro. Sono sostanze
chimiche inventate dall'uomo, perciò dette di sintesi o
sintetiche. Dalla loro introduzione, i CFC sono
stati usati come: · Refrigeranti
nei frigoriferi e negli impianti di condizionamento
dell'aria · Propellenti negli spray · Agenti
schiumogeni nella produzione di imballaggi · Detergenti
usati nell'industria elettronica · Prodotti
chimici per estinguere incendi . I CFC
sono particolarmente indicati per questi usi poiché
sono ininfiammabili, atossici, hanno un'alta stabilità chimica e
le loro caratteristiche chimiche sono particolarmente
adatte alle applicazioni citate.
Sono inoltre relativamente economici
rispetto ai prodotti alternativi e questa è sempre una
buona ragione perché un particolare prodotto chimico
divenga popolare nell'industria. I CFC sono relativamente sicuri
finché restano nella troposfera e negli oceani.
E' solo quando passano nella stratosfera
che cominciano a rappresentare una minaccia per
lo strato di ozono.
LA
SICCITA’
Il termine
siccità indica la prolungata mancanza d'acqua, in genere per insufficienti
precipitazioni atmosferiche; si intende anche l'aridità del terreno che ne
consegue. Dal punto di vista umano, la siccità non è semplicemente un
fenomeno fisico, ma piuttosto un evento che segna la rottura dell'equilibrio
tra la naturale disponibilità d'acqua e il consumo che ne fanno le attività
umane e che può causare gravi danni sia all'ecosistema naturale sia alle
attività agricole delle zone colpite. Un periodo di siccità può durare anche
diversi anni, benché anche un breve ma intenso episodio possa essere
altrettando devastante. In molte regioni del pianeta, la siccità è un evento
periodico e, con adeguate strategie, parzialmente contrastabile.
Cause
In generale, le precipitazioni atmosferiche dipendono dalla quantità di
vapore acqueo presente nell'atmosfera e dalla contemporanea risalita delle
masse d'aria che lo contengono. Se qualcosa attenua questi due fenomeni, si
genera una situazione di siccità; possibili fattori possono essere:
– un periodo anomalo di prevalenza di sistemi di alta pressione;
– venti in prevalenza continentali, che portano masse d'aria secche anziché
quelle più umide degli oceani;
– El Niño o altri cicli termici oceanici;
– la deforestazione;
– infine, anche il riscaldamento globale potrebbe avere un sostanziale
impatto dannoso sull'agricoltura, soprattutto nelle nazioni in via di
sviluppo.
Conseguenze
I periodi di siccità possono condurre a rilevanti conseguenze ambientali,
economiche e sociali:
– morte del bestiame;
– riduzione dell'estensione dei campi coltivati;
– incendi;
– diminuzione della quantità di acqua destinata alle industrie;
– desertificazione;
– tempeste di sabbia, laddove la siccità colpisca regioni già desertiche e
colpite dall'erosione;
– fenomeni di disidratazione nella popolazione;
– carestie, dovute alla mancanza di acqua utilizzata per l'irrigazione dei
campi coltivati;
– tensioni sociali;
– migrazioni di massa, sia interne ad una regione sia riguardanti nazioni diverse;
– guerre, volte ad assicurarsi beni di prima necessità, come cibo e acqua.
Tali
conseguenze ovviamente dipendono dalla vulnerabilità della zona colpita dalla
siccità: laddove per esempio sia presente un'agricoltura di sussistenza, sarà
più probabile assistere ad uno spostamento della popolazione a causa della
mancanza di risorse alimentari; le conseguenze della siccità dipendono dunque
fortemente dalle condizioni socio-politiche della regione in cui si
manifesta.
Strategie
di lotta contro la siccità
Possibili strategie sono:
– desalinizzazione dell'acqua marina per usi agricoli o domestici;
– monitoraggio costante dei livelli di precipitazioni atmosferiche, per
individuare eventuali periodi in cui la quantità di acqua richiesta supera
quella disponibile;
– un'attento piano di rotazione delle colture può aiutare a minimizzare
l'erosione del terreno e può favorire la coltivazione di piante più
resistenti alla siccità;
– raccolta e stoccaggio dell'acqua piovana;
– purificazione e depurazione dell'acqua già utizzata per consentire un suo
riutilizzo;
– costruzione di acquedotti per portare acqua nelle zone più soggette a
periodi di siccità;
– restrizioni nell'uso dell'acqua, specialmente per quanto riguarda
l'irrigazione delle piante, il lavaggio delle automobili o l'uso delle
piscine.
Manipolazioni del clima e
pioggia artificiale
La Cina lavora ad un grande progetto, che comprende
anche la produzione di piogge dalle nuvole in aree aride.
PIANO
NAZIONALE DI CONTROLLO DEL METEO -
Gli scienziati del meteo di Pechino puntano tutto sul piegare la natura ai
propri voleri tramite l'arma dell'aviazione e dell'artiglieria. La strategia
sarebbe la stessa utilizzata spesso in estate: quella di immettere
nell'atmosfera sostanze capaci di implementare la condensazione dell'acqua
presente nell'aria, rendendola sufficientemente pesante da permetterne la
precipitazione. Esiste un vero e proprio piano nazionale da parte del «Centro
di cambiamento del tempo dell'Amministrazione meteorologica» di Pechino. La
pioggia artificiale è un progetto non certo nuovo sul quale si lavora da
decenni: gli esperimenti, pur numerosi, sono stati condotti ma scala locale.
Questa volta la Cina vuole applicarlo su quasi tutto il suo territorio,
stanziando somme di denaro notevoli: 1,1 miliardi di yuan (circa 130 milioni di
euro) per costruire un primo sistema di intervento nel Nordest, al quale
seguiranno altri sei nelle altrettante regioni climatiche nelle quali è stato
suddiviso il Paese.
CONTRO
LA SICCITA' - Luglio e agosto di quest'anno
sono stati mesi roventi, i più caldi dal 1951. Per aiutare i contadini del
centrosud, in particolare della parte sud-occidentale del paese, è stato
impiegato il sistema di semina delle nuvole, tramite sostanze capaci di
coagulare le molecole d'acqua trasformandole in gocce di pioggia
sufficientemente pesanti da cadere al suolo: non un sistema per creare la
pioggia, ma per accrescere le condizioni atmosferiche favorevoli alla pioggia.
Per farlo sono stati usati i cannoni che hanno sparato a luglio 15.987 colpi di
artiglieria e 727 razzi. Sono entrati in azione anche aerei per bombardare le
nuvole con lo ioduro d'argento. Costo dell'operazioni 25 milioni di euro, con
conseguenze positive: nelle province dello Hunan e dello Zhejiang, fra le più
colpite dal caldo eccezionale, la temperatura dopo l'intervento è scesa.
Secondo il centro meteo di Pechino, dal 2002 al 2011 sarebbero stati indotti
500 miliardi di tonnellate di pioggia su 5 miliardi di km quadrati di
territorio.
RISULTATI E DUBBI - Una volta che il progetto risulterà pienamente
sviluppato, la Cina punta ad avere 60 miliardi di tonnellate di pioggia in più
all'anno, oltre che poter scongiurare la grandine du 540 mila km quadrati di
terre coltivate. Ma restano controindicazioni fortissime: lo ioduro d'argento è
una sostanza tossica, che può avere ricadute pesanti in atmosfera, se
rilasciato in dosi massicce. Gli scienziati cinesi studiano metodi alternativi,
ma intanto minimizzano: un proiettile della pioggia contiene solo un grammo di
ioduro d'argento e un razzo tra 8 e 15. Non è solo la Cina a puntare forte sul
tentativo di controllare i fenomeni meteorologici, non sempre con i risultati
spesso sperati: anche i russi hanno usato il sistema, per "scaricare"
le nuvole prima delle grandi parate sulla Piazza Rossa e far sfilare i reparti
all'asciutto. In Israele addirittura dal 1960 si fa piovere artificialmente per
motivi agricoli.
1 - sostenere l'edonismo di massa 2 - sostenere il consumismo di massa 2- sostenere un neoliberismo economico e finanziario 3 - sostenere uno sviluppo economico permanente , una crescita continua del PIL che dia sempre più ricchezze da distribuire e godere.
Ma , riguardo alla crescita economica e alla ricchezza , ciò che avviene assume aspetti allarmanti dal punto di vista sociale , poiché si assiste ad un progressivo , crescente dominio e di quantità di ricchezze nelle mani di minoranze , di gruppi finanziari e di persone , in caste o famiglie , che detengono enormi capitali e controllano la gestione di enormi fonti di ricchezza e risorse energetiche.
C’è qualcuno ( Nuovo Ordine Mondiale ) che sta progettando un sistema rigido e inattaccabile per governare lo sviluppo del mondo. Organismi internazionali dall’indiscutibile autorità (Organizzazione Mondiale della Sanità, Banca Mondiale, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, UNICEF e altri) hanno messo a punto un nuovo paradigma che misura il valore delle persone in anni di aspettativa di vita, invalidità, morbilità al fine di valutare le priorità e mettere in atto, oppure no, i piani di aiuto in tutto il mondo. Applicando questi "nuovi criteri" si scopre che tutto diventa unaquestione di costo-rischio-beneficio. Perciò, chi è povero e malato riceverà meno aiuti; chi è ricco e sano avrà una maggiore aspettativa di vita e riceverà maggiori cure.
"La globalizzazione non è questione di mercato. E' questione di potere e controllo. E' il rimodellamento del mondo in uno senza confini regolato da una dittatura delle banche centrali più potenti del mondo, delle banche commerciali e delle aziende multinazionali. E' un tentativo di cancellare un secolo di progresso sociale e di modificare la ripartizione del reddito da ingiusto a inumano."
Stiamo vivendo un
epoca in cui predominano sempre più due fenomeni :
-I poteri
finanziari e la
tecnologia .
-I poteri
finanziari , che si basano
su criteri speculativi , in un
mercato globale e mondiale ormai senza
limiti territoriali , condizionando fortemente
e anche opprimendo le
economie reali di ogni
Paese , costringendole ad obbedire alle
sue leggi .
-La tecnologia
progredisce in modo esponenziale e
l’automazione industriale e telematica
avanza velocemente , riducendo
sempre più la necessità da parte del mondo industriale produttivo dell’intervento del lavoro umano
fisico e in
molti casi anche di tipo intellettivo ( robot e computer “ intelligenti
“ ).
In tale contesti socio-economici emergono
gravi discrasie ed anche
importanti fattori che
si contrappongono nella vita sociale delle popolazioni.
Per un verso si
manifestano e si
realizzano condizioni di vita , nell’ambito delle comunità sociali , fortemente
migliorative , anche rispetto ad
un recente passato , attraverso
la grande e crescente disponibilità di mezzi e strumenti
tecnologicamente avanzati , utilizzati
quotidianamente in modo
individuale dai cittadini per i propri bisogni e necessità ,
ed anche per gli svaghi , come per le
famiglie e per le imprese industriali e
commerciali .
Per altro verso ,
vanno sempre più emergendo ed aggravandosi
situazioni in cui la
domanda di lavoro umano
globale trova sempre meno possibilità di impieghi , tranne in quelli altamente specializzati , cui possono
accedere soltanto coloro
che riescono ad acquisire e
dotarsi di conoscenze adeguate alle
necessità del
mercato stesso.
Pertanto , una minoranza di individui , più preparati ,
e oltretutto in continua
competizione fra loro .
Indubbiamente , situazioni sociali che
generano problemi estremamente importanti e delicati , che necessitano interventi oculati
da parte di
chi governa le politiche
di un Paese
e che dovrebbero essere
rivolti a gestire nel modo giusto
e con le misure più adeguate le nuove
necessità e le
aspettative di quei milioni e
milioni di cittadini
che vengono a
trovarsi e a
vivere di fronte
a difficoltà economiche e sociali
sempre più gravi , generate
appunto per la carenza di lavoro e di
reddito sufficiente .
Pur essendo questo un fenomeno che interessa
in generale qualsiasi comunità
sociale , si manifestano , però , situazioni
diverse , da Paese a Paese , nel
modo in cui saper affrontare e tentare
di risolvere tali problemi.
Paesi nei quali , come la Germania , il Governo e la
politica ha saputo gestire le proprie risorse umane e territoriali , con oculatezza e correttamente , evitando sperperi di denaro e speculazioni illecite , e
consentendo alla comunità
civile di vivere e lavorare , con
adeguate assistenze e garanzie , sia
riguardo alla cittadinanza nativa , sia riguardo a quelle persone , provenienti
da Paesi stranieri , che sono
state ospitate in misura maggiore
rispetto ad altri Paesi , e che vi hanno trovato una occupazione ,
oppure comunque ,in attesa , una provvisoria dignitosa
assistenza e accoglienza.
Paesi nei quali ,
come la Grecia e l’Italia , la politica
dei governi ha gestito male e spesso in
modo scorretto le risorse umane e territoriali del Paese ,
attraverso sistemi clientelari ,
investimenti improduttivi , speculazioni finanziarie , gravi carenze
progettuali , etc…. , che nel corso dei
decenni hanno cagionato
non solo gravi
accumuli di situazioni
debitorie a livello
internazionale ( in Italia , oltre duemila e duecento miliardi di debito pubblico ) , ma purtroppo
anche un grave livello di disoccupazione giovanile ,
situazioni di povertà assoluta e relativa
di oltre sette milioni di cittadini , mentre si manifesta
sempre maggiore il divario economico fra
una classe di multi milionari e
miliardari e le altre
fasce sociali , ivi compresa
quella appartenente alla borghesia , anch’essa in difficoltà.
A ciò viene ad
aggiungersi e ad aggravare lo stato sociale della popolazione
, il fenomeno della immigrazione , libera e divenuta quasi “ selvaggia “ , di migliaia e migliaia di migranti provenienti
da paesi africani e
medio-orientali , che sta
determinando non solo insofferenze , ma
persino atteggiamenti di rifiuto e quasi di odio razziale , da parte dell’opinione pubblica , che si vede presa in
giro e truffata nei propri diritti lesi , allorquando il proprio Governo e le
Istituzioni che lo rappresentano ,
manifestano gravi colpe , incompetenze gestionali
nelle risorse del Paese , comportamenti contraddittori
fra le istituzioni pubbliche medesime , interventi e provvedimenti incongrui
e che realizzano
vere e proprie ingiustizie sociali .
Riguardo ai suddetti Paesi , come
l’Italia e la Grecia , le prospettive
future , inevitabilmente saranno
pesantemente negative per le rispettive popolazioni , se
non si verificheranno svolte
radicali nel modo con il quale dovrebbero essere
gestite e correttamente le risorse pubbliche ,
dovrebbero essere affrontati nel modo
giusto ed equo i problemi migratori , dovrebbero essere risolti
i problemi della
occupazione , specie giovanile , dovrebbero essere
eliminati gli sprechi e i
favoritismi clientelari e di caste
.In definitiva , se tutto ciò
non si verificherà
nel breve e
medio termine , potrebbe non essere più evitato un vero e
proprio “ commissariamento “ nei
confronti dell’Italia da
parte del sistema economico e finanziario
europeo e internazionale .
Ciò sarà
dovuto a causa
della perseveranza degli
interessi personali , faziosi della politica ,nonché a
causa di persistenti
erronei comportamenti di
milioni di cittadini , dei
quali , alcuni continuano a
restare indifferenti verso
ciò che avviene
nelle sfere politiche e nel
governo , e altri che continuano a sperare sempre
di ottenere favori
e raccomandazioni attraverso
i soliti canali
di partito .
Un sistema malato
che finirà per
essere sottoposto a
interventi esterni , dolorosi , chirurgici
drastici e invasivi , le cui
sofferenze saranno patite
inevitabilmente e maggiormente
dalle fasce sociali più deboli , ma anche dal resto della popolazione con la perdita di molti diritti , la
sottomissione ad un sistema che imporrà criteri
e norme sui rapporti di lavoro ,
al ribasso , favorendo assunzioni sempre
provvisorie , temporanee , preferibilmente
nei confronti di quei
soggetti , come gli immigrati , che sono
più disponibili a lavori più pesanti ,
più faticosi , a turni di lavoro più lunghi , a retribuzioni più basse.
Questi sono i nostri
Governi , questa è la nostra politica e non solo la nostra .
Siamo duri ,
intransigenti , rigidi nei
confronti di chi prima abbiamo fatto
entrare , spalancando le porte , ritenendo di trarne
cospicui guadagni e poi ne
rifiutiamo la
presenza , perché divenuti troppo numerosi o
respingiamo le loro richieste
di aiuto e di alloggio , adducendo come
scusa la insufficienza
di risorse economiche e la crisi
del lavoro . Persino ,
consentiamo che si
creino condizioni estreme e
di insostenibilità nella
convivenza urbana , e
quindi reazioni di
protesta , per giustificare interventi repressivi e
violenti , che generano
più odio e aggravano
un clima di gravi ingiustizie , non solo nei confronti dei
migranti , ma anche nei confronti di quei milioni di cittadini italiani che ancora oggi vivono in condizioni
di povertà assoluta e senza una fissa dimora . Ingiustizie checoinvolgono anche le forze dell’ordine ,
comandate ad agire in situazioni estreme.
Per l’altro verso ,
siamo deboli e
accondiscendenti e anche
apertamente favorevoli verso gli interessi
dei poteri forti , che
comandano sui mercati finanziari , sulle banche , verso
le quali , se in difficoltà ,
sono sempre molto tempestivamente sostenute attraverso forti capitali ; poteri che
esercitano enormi speculazioni
e guadagni sul
commercio di beni
e prodotti sofisticati , industrializzati , persino
inquinati e dannosi alla salute , sul
traffico delle armi ; poteri che
ordinano diretti interventi
armati o sostengono
conflitti armati e cruenti
proprio nei territori dai quali fuggono
coloro che adesso ci chiedono
asilo.
Ma
loro , questi “ultimi “ , non solo
migranti , ma anche tutti i poveri e gli emarginati , che sopravvivono nel nostro Paese , come anche altrove, contano ben poco
nel contesto umano , perché sono considerati merce di scarto
, come quei sottoprodotti che o
vengono utilizzati per sfruttamenti di vario genere e
per ottenere lauti guadagni a favore delle
organizzazioni criminali , oppure vengono abbandonati
a se stessi , nei contesti urbani , sulle strade e sulle
piazze , ad arrangiarsi alla meno peggio ,
dormendo all’addiaccio , facendo accattonaggio , occupando abusivamente
alloggi , momentaneamente non abitati . In definitiva ,
diventando un anomalo e grave fenomeno sociale
, a volte talmente pesante che determina
situazioni di disordine pubblico , di carenze igieniche
, di rischio per la stessa salute nelle comunità civili
e conseguentemente , episodi di grave disumanità
e inciviltà , sottovalutati colpevolmente da chi
governa e anche dalla società stessa che li
ospita oppure li ha come cittadini residenti.
Abusivismo , speculazioni
politiche , ripetuti condoni , corruzione
, diffusi comportamenti illegali , ripetute violazioni
di leggi , colpevoli e
gravi trascuratezze da
parte delle istituzioni
su controlli e
manutenzione di opere
pubbliche ( edifici
pubblici , manufatti
, argini di fiumi e di torrenti , ponti , terreni franosi
, etc….) , sulle facili
autorizzazioni e licenze
a costruire concesse
nei confronti di privati cittadini , di imprese , mancati controlli su inquinamenti
ambientali, di prevenzione sugli incendi boschivi.
Tutti fattori
che nel nostro
Paese hanno provocato nel
passato e provocano nel presente episodi
drammatici e tragici per
centinaia di migliaia di famiglie italiane , colpite da lutti
e da disastri
strutturali e ambientali . Infatti , anche se eventi determinati
da gravi fenomeni naturali ( terremoti , alluvioni , frane , esondazioni
, etc…)
troppo spesso hanno
generato e generano effetti
di estrema e
maggiore gravità , di morti e distruzioni , a causa
di imperdonabili colpe ed incurie
, e a volte per comportamenti dolosi
, per interessi speculativi , da parte
dell’uomo , sia come individuo cittadino , sia
come facente parte di una istituzione
o di un ufficio pubblico .
Eventi che ,
purtroppo , continueranno ad accadere
nel futuro , sino a quando non
verrà ristabilito seriamente
nell’ambito della società
italiana un sistema dirispetto generale
della legalità . A
partire dagli organi
istituzionali pubblici , politici , amministrativi , e sino
ai livelli delle
comunità civili , che necessitano
, con particolare attenzione in
alcuni territori del Paese
, di
una vera e reale rieducazione
sociale al rispetto
delle norme che
attengono ad una
corretta convivenza civile , nei rapporti sociali e istituzionali
e
alla osservanza delle leggi dello Stato
.
Importante è alimentare l’odio .
Perché l’odio crea solo nemici e
i nemici servono
per le guerre.
Perché
l’odio offusca la
ragione e non consente alla
coscienza di approfondire
le vere cause che hanno determinato
certi avvenimenti
, che a loro
volta hanno generato
certe altre azioni
e reazioni contrarie .
Perché l’odio
genera violenza , distruzione
, e diventa facile strumento di speculazioni , da parte di chi ha
interesse ad entrare
nel dominio di
territori ormai disastrati , resi
più facili da
conquistare , nei quali è
stata soppressa oppure
resa impotente ogni
residua resistenza.
Questa è
la strategia perseguita
da tempi immemorabili
dagli invasori , qualunque essi siano
, ed
è la medesima
strategia usata nei nostri tempi da tutte
le potenze che
si contrappongono .
Il
terrorismo è un’ arma
non solo generata
dall’odio , ma costruita e utilizzata
efficacemente a favore
degli interessi sia delle potenze del
mondo islamico jihadista , sia delle
potenze occidentali.
Da una parte , le prime , quelle
islamiche Jihadiste , utilizzano
i terroristi per
incutere appunto terrore ,
paure , insicurezza nelle persone
, nelle comunità civili , in modo e
in misura tale
da indebolirne le
forze reattive e
infine a farle cedere psicologicamente di
fronte alla violenza
più efferata.
Dall’altra parte , le seconde , quelle occidentali
, utilizzano gli
effetti intimidatori degli
atti terroristici per
indurre le persone
e le comunità
civili a chiedere
ai governi e
alla politica , interventi
più forti , più incisivi
di contrasto non solo
al fenomeno terroristico , bensì anche
volti a reagire
in modo efficace
e determinante per
debellare le forze
delle potenze avversarie , dalle quali
ha origine il
terrorismo stesso . Così ottenendo il
consenso ad agire con
altrettanta violenza su quei territori in
cui siano presenti
le basi militari delle potenze avversarie , o anche dove , su altri territori , ritengono
che vi sia l’influenza
diretta e il controllo da
parte delle stesse.
Questo è
il perfido gioco
delle parti , in cui milioni e
milioni di esseri
umani vengono sistematicamente , crudelmente
e cinicamente sacrificati . A
favore degli interessi
macroscopici di una
minoranza di individui
senza scrupoli , che in
tale quadro di
tragedie umane stanno ad
osservarne imperterriti gli
effetti nefasti sulle popolazioni , essi però restandone sempre indenni
e più ricchi e potenti .
Ad oggi gli attentati terroristici nel 2017 sono 866 e hanno provocato 5.225 morti circa.
Sono gli atti terroristici
che vengono effettuati
nei contesti urbani , nelle
strade , nelle piazze , nei locali pubblici
, inopinatamente , utilizzando armi da fuoco , materiale esplosivo o mezzi di uso comune
, come autovetture , furgoni e
camion , scagliandoli contro gruppi di persone , che partecipano ad una festa o ad
un evento musicale , oppure che passeggiano , che si
soffermano nei mercati per fare acquisti
, od anche eseguiti da
singoli individui ,
avventandosi sulle persone per colpirle , ferendole anche mortalmente , con coltelli , pugnali ,
o con altre armi da taglio .
Atti terroristici , questi , posti in essere
attraverso le predette modalità , che
sono estremamente difficili e
quasi impossibili da prevenire e quindi
evitare che possano accadere in futuro , e con sempre maggiore frequenza ed estensione
in quelle città di quei Paesi , verso cui il terrorismo pone i suoi obiettivi
tragici e distruttivi.
Sono indubbiamente necessari e indispensabili tutti gli
interventi volti al rafforzamento dei controlli ,con la presenza delle forze di sicurezza nell’ambito
dei centri urbani e nelle occasioni di concentramenti di
persone sulle strade e sulle
piazze , ma indubbiamente tutto ciò
non potrà mai offrire la necessaria sicurezza e difesa , anche per il fatto che tali interventi richiederebbero
spiegamenti enormi e mai sufficienti di
personale militare e di addetti
alla sicurezza pubblica.
Pertanto , per ottenere
risultati importanti e
realmente significativi , se non proprio determinanti , al fine di ridurre al massimo e anche debellare questo tipo di terrorismo , si rivela
assolutamente indispensabile , contestualmente agli interventi
sopra citati , convogliare ogni sforzo
, ogni attenzione , attraverso
interventi peculiari
dei servizi di sicurezza e di
intelligence , volti al
controllo capillare dei
movimenti , viaggi , trasferimenti , per e dall’estero , di tutte quelle persone di origine
medio-orientale o africana , che
sono anagraficamente registrate nel Paese e
delle quali , non solo si
hanno elementi reali
di precedenti penali
o di connivenze malavitose ,
bensì anche se nei loro
confronti emergono pur deboli sospetti
di
contatti con individui o di simpatie
verso ideologie appartenenti
all’estremismo islamico e
conseguentemente , porre gli stessi
individui sotto rigidi e frequenti
controlli istituzionali , oltre che fisici , anche telematici , in coordinazione con i servizi di intelligence internazionali .
La difesa e
la sicurezza dei cittadini è un
sacro dovere dello Stato. E’ inammissibile , ingiustificabile e quindi
deprecabile che cittadini
inermi , innocenti , diventino sempre più prede sacrificali di un terrorismo islamico , fanatico , disumano
, sol per il fatto che la
Politica , il Governo , lo Stato dimostrano di
non saper o di non voler trovare
le iniziative e le risorse economiche necessarie per
fornire ai competenti organi
istituzionali tutti quegli
strumenti , normativi e
operativi , adeguatamente forti
e incisivi , necessari
e indispensabili al fine contrastare efficacemente questo
tragico fenomeno e
offrire alla popolazione
le massime garanzie
possibili di difesa
e di sicurezza.
Possibili
soluzioni nella lotta contro
il terrorismo
Riguardo ai “ foreign fighters “ , si
tratterebbe di decidere a livello europeo di tradurre nelle legislazioni
nazionali , norme che dichiarino i reduci combattenti dello Stato islamico “ criminali di guerra “ , applicando nei loro
confronti pene severissime .
Riguardo a coloro che attentano alla vita degli europei , ma non sono foreign fighters, e sono
persone che si sono già radicalizzate , anche di recente , il
problema è ben più complesso e la soluzione è difficile : o li si ferma prima che colpiscano o ci si
deve rassegnare a che muoiano tante persone inermi. Se li si vuole fermare prima che agiscano,
quando ancora si limitano a manifestare idee jihadiste e a frequentare altri radicalizzati come loro,
allora si tratta di capire come ciò possa conciliarsi con la tutela della
libertà di parola e di espressione.
Limitarsi
ad espellerli , come misura saltuariamente utilizzata dai governi europei, e
anche da quello italiano , non è
sufficiente. Sia perché una parte è composta da cittadini europei ai quali tale
provvedimento non si applica. Sia perché l’espulso resta comunque una bomba
pronta a esplodere da qualche altra parte , in altri Paesi .
Motivo
per cui , si tratta di saper distinguere fra le situazioni in cui la
sicurezza è relativamente garantita e le situazioni in cui non lo è . Nel secondo caso, se si tratta di sacrificare
alcune libertà, allora è meglio farlo de jure, con provvedimenti legislativi
e operativi , molto severi e adeguati
alla gravità del fenomeno terroristico , e farlo apertamente , pubblicamente , piuttosto
che di fatto, tacitamente, nascostamente, sotto la pressione dello stato di
necessità.
Infine , la terza soluzione , ancora più complessa , riguarda la
possibilità di ottenere l’attiva
cooperazione delle comunità musulmane europee ai fini dell’identificazione, dell’isolamento
e della caccia ai jihadisti.
Abbiamo due occhi per vedere le cose nelle
loro tre dimensioni . Ritenere nemico solo il terrorista islamico , oppure solo
la grande finanza oppure solo i poteri politici e massonici , significa voler
vedere le cose con un occhio solo . La realtà di ogni avvenimento ha sempre tre
dimensioni , che vanno attentamente esaminate per cercare di scoprire la verità
che vi è contenuta . Una verità che però ,
purtroppo spesso , viene solo
intuita , perché quasi impossibile ottenerne le
prove.
Una società nella
quale sono sempre più
numerose le persone soggiogate
dai vizi della droga , dell’alcol
, del gioco d’azzardo , da gravi
dipendenze psico-patologiche di
natura tecnologica e
strumentale , è destinata a
perdere ogni capacità
di giudizio critico
e quindi ogni possibilità di
qualsiasi proficuo intervento
sulla politica di
chi governa il Paese ,
aprendo definitivamente la strada
a quei gruppi di potere ,
il cui obiettivo
è appunto il completo
controllo e il
pieno dominio sulla
società stessa , privando
la popolazione di
ogni diritto di
sovranità.
Ad oggi gli attentati terroristici nel 2017 sono 866 e hanno provocato 5.225 morti circa.
Saggista e direttore editoriale di Dissensi Edizioni
La notizia dell’ennesimo attentato
che ha colpito l’Europa sta riempiendo giornali, tv e blog di
immagini e video. All’indignazione per le tante vittime innocenti si
intrecciano i commenti di intellettuali, giornalisti e politici. Purtroppo,
come al solito, si tratta di commenti fuorvianti che cavalcano l’emozione
del momento, completamente incapaci di mostrare una visione
d’insieme. La quasi totalità delle opinioni che ci apprestiamo ad ascoltare
nello tsunami dis-informativo che giungerà nelle nostre case non
ci spiegheranno i perché di tali gesti che sono solo sintomi di
una grave malattia. Una malattia che è la fine del modello di sviluppo del
mondo occidentale che, per perseverare nella sua folle crescita economica, deve
depredare nuovi territori sempre con maggiore voracità.
Il fine nei prossimi giorni sarà sempre lo stesso:
dividere in modo ipocrita il mondo tra buoni e cattivi, in
modo da permettere a coloro che esercitano il vero potere di raggiungere gli
obiettivi prefissati. Obiettivi atti a giustificare nuove spese militari,
ulteriori restrizioni delle libertà in Occidente e la possibilità di usare,
ancora un volta, la religione come maschera per
celare la vera posta in palio che è la razzia di petrolio, gas e
stupefacenti. Negli ultimi anni pianificate guerre dirette e per
procura hanno destabilizzato un’importante area geografica. Le aggressioni
all’Iraq, all’Afghanistan, alla Libia, alla Siria hanno fatto montare la
rabbia. Rancori e odi che si sono incanalati in tanti disadattati europei usati
come concime per seminare paura ma anche in gruppi radicali e terroristici.
Gruppi come Al Qaeda e Isis, che
però sono stati usati e finanziati, come è accaduto in Siria, in maniera
strumentale dagli Stati Uniti che si sono autoproclamati portatori sani di
democrazia e libertà.
L’invito che sento di rivolgere è di non limitarsi a
voler interpretare l’immagine di un puzzle solo con
l’ultimo pezzo che ci viene mostrato dai mass media. Per rispettare
le vittime degli attentati non serve essere informati su che
musica ascoltassero e di quali film fossero appassionati, la vera sfida è
spegnere la Tv e trovare gli altri tasselli del puzzle, quelli che poi danno la
possibilità di vedere il quadro d’insieme, quello che è vietato mostrare. Secondo uno studio
dell’associazione privata Council on Foreign Relations, solo
nel 2016 il premio Nobel per la Pace, Obama, ha permesso che fossero sganciate
ben 26.172 bombe su ben sette Paesi sovrani (Siria,
Iraq, Afghanistan, Libia, Yemen, Somalia e Pakistan). Si tratta di tre
bombe ogni ora per 24 ore al giorno che hanno ucciso migliaia
e migliaia di civili innocenti come coloro che
passeggiavano sulla Rambla a Barcellona.
Secondo un rapporto del 2014 dell’Ong
britannica Reprive, per ogni “terrorista”
ucciso nella guerra dei droni combattuta dagli Usa, le vittime
civili sono state 28. In dieci anni, su 41 terroristi assassinati i
droni hanno ucciso 1.147 innocenti. Uomini, donne e bambini di cui giornali e
Tv non ci renderanno mai conto.
SUL GENOCIDIO DEL VENTUNESIMO SECOLO Esecrazione , disgusto ,
orrore ,sconcerto ,…..sensazioni che una persona dotata di sensibilità umana
non può non provare vedendo migliaia e
migliaia di esseri umani , che disperati , per le violenze subite
a causa di
conflitti armati , od anche per
condizioni ambientali divenute difficili alla vita , per gravi carenze alimentari , per gravi siccità , per le malattie ed epidemie , sono costretti o indotti da speculatori senza scrupoli a fuggire dalle loro terre , verso paesi progrediti e per una vita migliore , per poi finire nelle
mani di violentatori , di stupratori , oppure a subire
di una terribile morte, trucidati o annegati , finiti come cibo per
pesci. Ma le
reazioni popolari dei Paesi occidentali sono
diverse : c’è chi chiudendo il canale tv o ripiegando il giornale , dopo un po’
non ci pensa più ; c’è chi pensa che
nulla può farsi se non rassegnarsi , lasciandoli al loro destino; chi pensa , persino , che in fondo è colpa
loro se decidono di rischiare la vita e
che oltretutto è ingiusto accollarsi l’onere di una accoglienza senza regole
precise e strutture adeguate . Chi pensa , invece , che deve prevalere ogni
sentimento umanitario e anche si adopera per accogliere e salvare queste
tante povere vite umane . Ma nel
complesso , la gente sta a guardare , non provando alcun senso di colpa, anche
se molti autorevoli personaggi
dovrebbero sentirsi veramente in colpa
per non aver fatto sentire la propria voce e la propria condanna , richiamando alle loro
responsabilità i vari politici dei Paesi del mondo cosiddetto “ civile” , che
discutono , ma nulla fanno in concreto per evitare che tutto ciò continui ad
accadere , ogni giorno , perseverando in diatribe e in comportamenti
ipocriti e assolutamente inutili. Non sanno fare altro che blaterare , tutti . Mentre
i migranti continuano a sbarcare sulle nostre coste , a centinaia , a migliaia ogni giorno , ....mentre i volontari delle
associazioni umanitarie e i tutori dell'ordine pubblico agiscono eroicamente in
aiuto a questi poveri disgraziati , in un contesto politico-organizzativo internazionale
assai carente , confusionario , contraddittorio , persino conflittuale . In
Italia , i sindaci contro Prefetti , Prefetti contro sindaci e contro il governo
, il governo contro l ‘ Unione
Europea . Mentre le organizzazioni malavitose sono pronte a mettere le
mani sulle grosse somme di denaro stanziate per l'accoglienza di migliaia di esseri umani , i più destinati a vagare , senza un lavoro,
e i cittadini , in un tale caos , protestano , si arrabbiano , diventano
razzisti , in una società che è ormai allo sbando , dove non ha più senso
parlare di "dignità " umana , di rispetto della persona . Esseri
umani che per il colore della loro pelle , durante il cosiddetto “ Colonialismo “ erano chiamati “ negri “ ,
ma che ancor oggi , in più parti del mondo , continuano a
subire tali epiteti , in senso
dispregiativo. Adesso , a vederli ammassati , come bestie al macello , su
barconi malridotti , stipati in modo
inverosimile sulle navi di salvataggio , tutti , uomini ,donne , bambini , in quel
colore scuro della loro pelle che li rende uniformi , tutti uguali , in una massa informe di
individui senza identità , non solo
anagrafica , ma persino umana. Un dramma
e una tragedia
talmente grave che le stesse
perdite in mare non si contano più e che
le violenze più truci e disumane , perpetrate in lagher peggiori di quelli
nazisti , vengono colpevolmente
nascoste o solo genericamente
accennate dagli organi di stampa e
dai Governi dei Paesi occidentali , che si guardano bene dal fare autocritica e modificare i propri comportamenti
politici , palesemente faziosi e
complici di ogni violenza , per gli interessi speculativi che ricavano dalle
ricchezze di quegli enormi territori
e che , in situazioni di
accoglienza ritenute assai difficili da
accettare , trovano nel modo più
semplice e comodo soluzioni
di rifiuto e di respingimento di
tutti questi “ negri “ verso
destini ignoti , ma certamente crudeli.