Servono pene certe e più severe , soprattutto sui patrimoni da confiscare.
I MALI SOCIALI : LA CORRUZIONE , LE MAFIE , LA EVASIONE FISCALE E LE FRODI
“ La mafia vive perché si nutre di corruzione “
“ La corruzione fra i magistrati è la morte della Giustizia “
“ Quando la corruzione e le frodi si insinuano e si diffondono in ogni aspetto della vita sociale e istituzionale , il Paese è destinato a distruggersi .”
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E’ estremamente grave per i danni che provoca ai giovani la “irresponsabilità “ non solo di tutti coloro che “ corrompono “ e che si fanno corrompere , ma anche di coloro che accettano supinamente , passivamente il fenomeno , aggravando patologicamente nella nostra società una corruzione che “corrode “ inesorabilmente i pilastri sui quali si regge il futuro e la sicurezza della vita sociale , specialmente delle nuove generazioni , le quali , vittime innocenti , pertanto saranno destinate o a vivere , sottoposte al giogo delle mafie e dei corrotti , in contesti sociali sempre più miseri , aridi e improduttivi , oppure costrette ad espatriare , lasciandosi alle spalle ricordi , affetti , tristemente e ingiustamente abbandonati.
Sono i numeri della Guardia di finanza a raccontare il malaffare diffuso in Italia. Dall’evasione fiscale, ai danni erariali, fino alle varie forme di riciclaggio e autoriciclaggio compiute dalle organizzazioni criminali che si avvalgono di quell’area “grigia” che si cela nelle professioni. I dati, presentati al 245° anniversario dalla fondazione del Corpo, illustrano così i più gravi fenomeni di illegalità diffusi nel nostro paese. Numeri che comunque sono stati anticipati in una intervista del comandante della Guardia di finanza, il generale Giuseppe Zafaranna, che in esclusiva al Sole24Ore ha illustrato un anno di attività.
La “mala gestio” della Cosa pubblica ha prodotto danni erariali. Le Fiamme gialle hanno segnalato condotte illecite alla magistratura contabile per circa 6 miliardi di euro, a carico di 8.047 persone. Sotto sequestro sono finiti ben 107 milioni. Tra le attività segnalate c’è una operazione svolta a Napoli, che ha portato sotto procedimento alla Corte dei Conti nove dirigenti pubblici per un danno erariale da 30 milioni di euro. Secondo le indagini avrebbero gestito irregolarmente beni immobiliari.
Il fronte investigativo della Spesa pubblica della Guardia di finanza ha dimostrato una generale frode alle varie agevolazioni. Tra il 2018 e il 2019 il danno ammonta a 1,7 miliardi, 157 milioni dei quali relativi al settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria. E così si scopre che per prestazioni sociale agevolate risultano tassi di irregolarità pari al 34,1%. Percentuale che lievita sul fronte delle spese sanitarie. Nel mirino sono finiti i “furbetti” dell’esenzione: attraverso false autocertificazioni hanno dichiarato redditi esigui o inesistenti, così da beneficiare dell’esonero del ticket per prestazioni farmaceutiche, medico specialistiche e assistenziali. Secondo le stime ci sarebbe un tasso di irregolarità pari all’88,9%. Recenti verifiche stanno svelando illeciti anche sul fronte del reddito di cittadinanza. Nei giorni scorsi un 41enne di Sala Consilina (Salerno) è stato arrestato con l’accusa di usura. Misura cautelare come tante, se non fosse che da ulteriori verifiche si è scoperto che l’uomo percepiva il reddito di cittadinanza. Il denaro dello Stato, destinato ad aiutare gli indigenti, era finito nelle tasche di una persona che prestava soldi a strozzo. Non è l’unico caso. Da Bolzano a Palermo sono stati individuati casi in cui soggetti che non avevano titolo erano riusciti a ottenere il reddito di cittadinanza.
I dati della Gdf raccontano, in particolare, il buco nero delle opere pubbliche italiane. Tra il 2018 e il 2019 quasi la metà dei lavori è risultato manipolato. Rielaborazioni che emergono a pochi giorni dall’approvazione in legge dello Sblocca cantieri, una norma (per il presidente di Anac Raffaele Cantone «aumenta il rischio di corruzione») che in parte snellisce le procedure per l’ottenimento di appalti. Gli investigatori hanno registrato frodi di vasta scala, al punto da denunciare 1.512 persone per reati in materia di appalti: corruzioni, concussioni, abusi d’ufficio e turbative d’asta. E così che è emersa l’esistenza di «cartelli» tra imprese, tesi a veicolare le procedure di affidamento, attraverso l’illecita spartizione dei vari lotti.
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A causa di un troppo elevato e crescente debito pubblico italiano , saranno messe in esecuzione , da parte del potere economico e finanziario sovranazionale , misure assai restrittive riguardanti le spese sui servizi sociali , imponendo aumenti delle imposte , che inevitabilmente graveranno maggiormente sulle classi più numerose e più deboli , cioè medie e basse , rendendo più drammatiche le già precarie e difficili condizioni sociali.
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